Le tre lunghe composizioni di questo colossale disco possono essere considerati i tardi game pieces di Zorn, e nonostante la complessità questa è una delle opere più acclamate nel catalogo Tzadik. Ogni brano viene accompagnato da una voce narrante orientale, mentre l'improvvisazione strumentale è affidata ad un duo.
“Hu Die” è un pezzo per due chitarre, ossia Fred Frith e Bill Frisell, assidui collaboratori del compositore. La narratrice parla in lingua mandarina, mentre i due esecutori si esercitano in prove avanguardistiche davvero notevoli, talvolta sensuali, talvolta misteriose. Ciò che infatti distingue nettamente questi game pieces dai precedenti è, oltre ad un suono più moderno, la scelta della formazione a duo, che permette una collaborazione più decisa e affiatata tra gli esecutori; tutto questo rende inoltre l'ascolto più fruibile e semplice rispetto agli episodi degli anni 80.
Il secondo brano, “Hwang Chin-Ee”, è un travolgente duo di batterie (Samm Bennett e la star Joey Baron): la ritmica vigorosa e pirotecnica ci trasporta per un quarto d'ora nell'Asia dell'est primordiale, assieme ai modesti interventi di una narratrice koreana. I due percussionisti comunicano tra loro con la stessa versatilità dei chitarristi, rendendo questo pezzo il più emozionante in assoluto.
L'ultima imponente suite di 30 minuti viene infine eseguita da due giganti dell'arte tastieristica, Wayne Horvitz ed Anthony Coleman. Le loro cupe divagazioni sono accompagnate da una narratrice vietnamita, che con i suoi sussurri contribuisce a rendere il brano ancora più oscuro e inquietante, al pari di “Absinthe” dei Naked City.
Un album estremamente importante per la carriera di Zorn, la quale si dimostra in continua evoluzione stilistica e qualitativa.
“Hu Die” è un pezzo per due chitarre, ossia Fred Frith e Bill Frisell, assidui collaboratori del compositore. La narratrice parla in lingua mandarina, mentre i due esecutori si esercitano in prove avanguardistiche davvero notevoli, talvolta sensuali, talvolta misteriose. Ciò che infatti distingue nettamente questi game pieces dai precedenti è, oltre ad un suono più moderno, la scelta della formazione a duo, che permette una collaborazione più decisa e affiatata tra gli esecutori; tutto questo rende inoltre l'ascolto più fruibile e semplice rispetto agli episodi degli anni 80.
Il secondo brano, “Hwang Chin-Ee”, è un travolgente duo di batterie (Samm Bennett e la star Joey Baron): la ritmica vigorosa e pirotecnica ci trasporta per un quarto d'ora nell'Asia dell'est primordiale, assieme ai modesti interventi di una narratrice koreana. I due percussionisti comunicano tra loro con la stessa versatilità dei chitarristi, rendendo questo pezzo il più emozionante in assoluto.
L'ultima imponente suite di 30 minuti viene infine eseguita da due giganti dell'arte tastieristica, Wayne Horvitz ed Anthony Coleman. Le loro cupe divagazioni sono accompagnate da una narratrice vietnamita, che con i suoi sussurri contribuisce a rendere il brano ancora più oscuro e inquietante, al pari di “Absinthe” dei Naked City.
Un album estremamente importante per la carriera di Zorn, la quale si dimostra in continua evoluzione stilistica e qualitativa.
From the lyrical sensuality of Hu-Die (for 2 guitars), the aggressive fireworks of Hwang Chin-Ee (for two drummers) and the mystical ambience of Que Tran (for two keyboards), this album shows yet another side of Zorn's genius for the dramatic and the unexpected. Using the spoken languages of Chinese, Korean and Vietnamese as pure melody, this suite of 3 pieces of twin instruments and narrators is perhaps Zorn's most beautiful creation to date. Ten years in the making, these epic compositions, Zorn's most universally misunderstood pieces, are finally made available on an album. Original texts by Arto Lindsay, My-ung Mi-Kim, and Lin Hejinian. Performed by an all-star collection of the world's most creative improvising instrumentalists.
Tracklist:
1. Hu Die (25:09)
2. Hwang Chin-Ee (16:41)
3. Que Tran (30:46)
1. Hu Die (25:09)
2. Hwang Chin-Ee (16:41)
3. Que Tran (30:46)
Total Time: 72:36
Line-up:
Hu Die:
- Zhang Jinglin / narrator
- Bill Frisell / guitar
- Fred Frith / guitar
Hwang Chin-Ee:
- Jung Hee Shin / narrator
- Joey Baron / drums
- Samm Bennett / drums
Que Tran:
- Anh Tran / narrator
- Anthony Coleman / keyboards
- Wayne Horvitz / keyboards
Hu Die:
- Zhang Jinglin / narrator
- Bill Frisell / guitar
- Fred Frith / guitar
Hwang Chin-Ee:
- Jung Hee Shin / narrator
- Joey Baron / drums
- Samm Bennett / drums
Que Tran:
- Anh Tran / narrator
- Anthony Coleman / keyboards
- Wayne Horvitz / keyboards
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Buon ascolto!
1 commento:
What a fascinating album. Thanks.
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