giovedì 31 luglio 2008

Film Works 1986-1990 (1992_1997)


Questo è il primo capitolo di una serie che avrà molta fortuna col passare degli anni: è nel 1986 infatti che Zorn decide di occuparsi di colonne sonore per film underground o sperimentali, e nel 1992 raccoglie le sue prime composizioni per il cinema, denominate Film Works. Servendosi di una tre diverse line-up (tra cui figurano, nel primo film, Marc Ribot e Arto Lindsay alle chitarre), il nostro architetta sculture sonore estremamente coinvolgenti, mantenendosi sulle righe jazzy-blues dei lavori precedenti (vedi “Spillane”). Invadendo l'ambito audiovisivo, Zorn riesce a trovare nuove ispirazioni fornite dalle pellicole, evolvendo nel suo stile avanguardistico.
Questi primi tre gruppi di estratti costituiscono il fondamento di una lunga serie di colonne sonore, che oggi sta per giungere al suo ventesimo volume!
Fuori stampa per diversi anni, venne ripubblicato nel 1997 sotto Tzadik, con l'aggiunta di una bonus track: la breve interpretazione zorniana de “Il buono, il brutto e il cattivo”. Un gioiello imperdibile.


Tracklist
:
White And Lazy
1. Main Title (0:55)
2. Homecoming (1:15)
3. The Heist (3:20)
4. Meat Dream (1:15)
5. Phone Call (0:50)
6. End Title (1:59)
The Golden Boat
7. Fanfare (0:30)
8. Theme (2:59)
9. Jazz I (2:51)
10. Horror Organ (1:06)
11. Mexico (1:56)
12. Mood (3:17)
13. Rockabilly (2:01)
14. Slow (2:47)
15. Jazz Oboes (2:33)
16. The Golden Boat (Turntable Mix) (2:58)
17. End Titles (2:53)
18. The Good, The Bad And The Ugly (1:04)
She Must Be Seeing Things
19. Main Title (1:04)
20. Swirling Shot (1:20)
21. Homecoming (3:22)
22. Catalina Flash (0:28)
23. Seduction (4:54)
24. Sex Shop Boogaloo (2:47)
25. Catalina Escapes (1:11)
26. Worms (1:04)
27. Death Waltz Fantasy (1:24)
28. Following Sequence (3:03)
29. Movie Set (1:20)
30. Climax (2:55)
31. Going To Dinner (2:38)
32. End Titles (3:27)

Total Time: 66:08

Line-up:
Tracks 1-6:
- Robert Quine / guitar
- Arto Lindsay / guitar, vocals
- Melvin Gibbs / bass
- Anton Fier / drums
- Carol Emanuel / harp
- David Weinstein / keyboards
- Ned Rothenberg / bass clarinet
Tracks 7-17:
- Vicki Bodner / oboe
- John Zorn / alto saxophone
- Robert Quine / guitar
- Anthony Coleman / keyboards
- Carol Emanuel / harp
- David Shea / turntable, vocals
- Mark Dresser / bass
- Cyro Baptista / brazilian percussion
- Robert Previte / drums, marimba
Track 18:
- Robert Quine / guitar
- Bill Frisell / guitar
- Fred Frith / bass
- Wayne Horvitz / Hammond organ
- David Weinstein / keyboards
- Carol Emanuel / harp
- Robert Previte / drums, percussion, vocal
Tracks 19-32:
- Shelley Hirsch / voice
- John Zorn / alto saxophone
- Marty Ehrlich / tenor, clarinet
- Tom Varner / French horn
- Jim Staley / trombone
- Bill Frisell / guitar- Carol Emanuel / harp
- Anthony Coleman / piano, organ, celeste, harpsichord
- Wayne Horvitz / Hammond organ, piano, DX7
- David Weinstein / mirage, CZ101 key-boards
- David Hofstra / bass
- Nana Vasconcelos / brazilian percussion
- Robert Previte / drums, percussion, vibes, timpani, orchestra bells


Download:



Buon ascolto!

Painkiller: Guts Of A Virgin/Buried Secrets (1991)






Painkiller è un progetto contemporaneo a Naked City, e può essere considerato il suo fratello minore. Se nella prima grande formazione avevamo musicisti particolarmente talentuosi e conosciuti nella cerchia avant-garde, in Painkiller i musicisti sono soltanto tre, ma ugualmente di grande impatto. Oltre a Zorn questa volta incontriamo Bill Laswell al basso elettrico e alla batteria (e voce - wow!) una star del grindcore, Mick Harris dei Napalm Death.
I primi due EP di questa formazione, ovvero “Guts Of A Virgin” e “Buried Secrets”, furono registrati nel 1991 e riediti in un solo disco nel 1998. Per questo motivo ho deciso di pubblicarli assieme.
La miscela qui ottenuta dà certamente più spazio alla vena grind, che viene esibita in brani talvolta più cadenzati, talvolta in una frenesia assoluta. Il vortice metal dei Painkiller è di forte impatto, grazie anche alla voce che non ha più le connotazioni avanguardistiche di Yamantaka Eye, ma che è vera e propria componente del suono hardcore; il solo elemento che li distingue dalla normalità è il sassofono, sempre più folle nelle sue sfumature. Chi ha amato ogni aspetto dei Naked City troverà nuovi orizzonti, che non necessariamente potrà apprezzare, ma che troverà come minimo spiazzanti. Sia i fan di Zorn, sia quelli dei Napalm Death (la cui influenza è piuttosto chiara) saranno accontentati senza dubbio alcuno.
Un altro paio di straordinari capitoli estremi firmati dal nostro John.

Tracklist:
Guts Of A Virgin
1. Scud Attack
2. Deadly Obstacle Collage
3. Damage To The Mask
4. Guts Of A Virgin
5. Handjob
6. Portent
7. Hostage
8. Lathe Of God
9. Dr. Phibes
10. Purgatory Of Fiery Vulvas
11. Warhead
12. Devil's Eye

Total time: 24 minuti circa

Buried Secrets
01. Tortured Souls
02. One-Eyed Pessary
03. Trailmarker
04. Blackhole Dub
05. Buried Secrets
06. The Ladder
07. Executioner
08. Black Chamber
09. Skinned
10. The Toll

Total time: 27 minuti circa

Line-up
:
- John Zorn / alto saxophone
- Bill Laswell / bass
- Mick Harris / drums, vocals
Guest Musicians on “Buried Secrets”:
- Justin Broadrick (Tracks 5,10): guitar, drum machine, vocals
- G.C. Green (Tracks 5,10): bass


Download:




Buon ascolto!

sabato 19 luglio 2008

Naked City Live, Vol. 1: Knitting Factory 1989 (2002)


Finora questo può essere considerato l'unico disco live ufficiale dei Naked City. Nonostante esso sia targato come “volume 1”, in realtà non ha ancora visto nessun successore dal 2002, anno di pubblicazione; l'esibizione venne registrata nel 1989 al Knitting Factory di New York, un famoso jazz club che 5 anni dopo avrebbe ospitato anche l'ensemble di “Cobra”.
I nostri eseguono così, uno dopo l'altro, quelli che sono divenuti i “classici” del loro progetto, cioè in sostanza i brevi pezzi del primo storico album: dagli accattivanti blues di “Batman” o “Shot in the dark” fino ai più assordanti estratti hardcore come “Igneous Ejaculation” e “Hammerhead”. L'unica pecca è la mancanza di Yamantaka Eye alle voci, così che gli sfrenati pezzi thrash vengono affidati solo alle “grida” del sassofono di Zorn; la miscela non perde comunque un minimo di carica. Ogni nuovo riff è un'emozione rinnovata e rafforzata dall'affiatamento del gruppo, forse anche più che in studio. La registrazione è totalmente incentrata sugli strumenti, infatti nelle pause gli applausi del pubblico sono appena udibili; in questo modo l'esibizione assume un tono nitido che restituisce l'emozione di quella serata di 20 anni fa. Un piacevole corollario per completare la nostra serie di dischi firmati Naked City.


Tracklist
:
1. Batman (2:07)
2. Latin Quarter (4:05)
3. You Will Be Shot (1:23)
4. Shot in the Dark (3:31)
5. Skatekey (1:05)
6. Erotico (5:24)
7. Snagglepuss (2:11)
8. I Want to Live (1:58)
9. N.Y. Flat Top Box (0:43)
10. Inside Straight (8:13)
11. Chinatown (6:04)
12. Igneous Ejaculation (0:22)
13. Ujaku (0:30)
14. Blood Duster (0:17)
15. Hammerhead (0:11)
16. Speedball (0:44)
17. Obeah Man (0:18)
18. Den of Sins (1:19)
19. Demon Sanctuary (0:55)
20. The Way I Feel (10:37)

Total Time: 51:57

Line-up:
- Bill Frisell / guitars
- Joey Baron / drums
- Wayne Horvitz / keyboards
- John Zorn / alto saxophone
- Fred Frith / bass


Download:



Buon ascolto!

venerdì 18 luglio 2008

Naked City: Black Box (1992)

Torture Garden (1991)
Leng Tch'e (1992)


“Torture Garden” e “Leng Tch'e” sono i due figli minori del progetto Naked City: molto meno conosciuti dei classici dischi in studio, questi due lavori sono stati riuniti in una “Black Box” venduta indivisibilmente. Questi side-chapters possono essere considerati la risposta a coloro che interpretavano Naked City come “jazz-thrash”, che amavano quei brevi brani sfrenati e folli. Perciò chi li trovava meno piacevoli rispetto ai brani più blueseggianti, eviti accuratamente questi due episodi, che raccolgono le ispirazioni più orrorifiche del compositore Zorn
L'effetto creato da “Torture Garden” è spiegato già dal titolo: una serie rapida e fracassona di piccoli pezzi, che formano insieme una sorta di tortura auditiva interminabile (ma che in realtà arriva solo a circa 26 minuti). Ascoltandolo potrete comprendere meglio il fatto che essi siano stati ispirati dal alcune immagini pornografiche di sadomasochismo giapponese! Zorn ha voluto quindi togliersi di dosso le sue peggiori “intenzioni” e riversarle in questo sconvolgente (quanto, a mio parere affascinante) album. Come un chimico, egli ha mescolato piccoli tagli di diverso genere (dal free jazz al lounge, dal western al pop) formando un collage semplicemente magnifico nella sua complessità.
Da non perdere per chi è già stato affascinato da questo innovativo genere, comprese le grida di Yamantaka Eye e gli alienanti squarci sassofonistici.
Similarmente, “Leng Tch'e” nasce da alcune fotografie di un'esecuzione pubblica in Cina, di cui fa parte anche una fase prolungata di tortura. Zorn crea perciò un solo lungo brano di 30 minuti, che ha una costruzione totalmente differente da “Torture Garden”. Esso ha infatti l'intento di simulare la lenta agonia, le allucinazioni e i dolori lancinanti causati dalla tortura, e infine dalla morte vera e propria. Ed è incredibile constatare come la tensione e gli acuti suoni del disco riescano nell'impresa, in un climax ascendente di gran caos elettrico. “Leng Tch'e” diventa quindi la più curiosa forma sperimentale di Naked City, il cui progetto assume così una forma definitiva.
Questi due lavori sono perciò fondamentali per completare l'intera opera del geniale gruppo, che in pochi dischi ha riassunto la propria poetica maledetta, e ha sfogato i suoi incubi più reconditi. E' questa “Black Box”, io credo, a rendere Naked City imprescindibile per gli amanti dell'avantgarde.


Tracklist:
Torture Garden
1. Blood Is Thin
2. Demon Sanctuary
3. Thrash Jazz Assassin
4. Dead Spot
5. Bonehead
6. Speedball
7. Blood Duster
8. Pile Driver
9. Shangkuan Ling-Feng
10. Numbskull
11. Perfume Of A Critic's Burning Flesh
12. Jazz Snob Eat Shit
13. The Prestidigitator
14. No Reason To Believe
15. Hellraiser
16. Torture Garden
17. Slan
18. Hammerhead
19. The Ways Of Pain
20. The Noose
21. Sack Of Shit
22. Blunt Instrument
23. Osaka Bondage
24. Igneous Ejaculation
25. Shallow Grave
26. Ujaku
27. Kaoru
28. Dead Dread
29. Billy Liar
30. Victims Of Torture
31. Speedfreaks
32. New Jersey Scum Swamp
33. S & M Sniper
34. Pigfucker
35. Cairo Chop Shop
36. Fuck The Facts
37. Obeah Man
38. Facelifter
39. N.Y. Flat Top Box
40. Whiplash
41. The Blade
42. Gob Of Spit
Total Time: 26:00 circa

Leng Tch'e
1. Leng Tch'e (31:37)


Line-up:

- Yamantaka Eye / voice
- Bill Frisell / guitars
- Joey Baron / drums
- Wayne Horvitz / keyboards
- John Zorn / alto saxophone
- Fred Frith / bass


Download:




Buon ascolto!

giovedì 17 luglio 2008

Comunicazione di servizio - Service Communication

A causa di recenti disagi riguardanti commenti poco lusinghieri (e tantomeno piacevoli), mi vedo costretto a limitare la possibilità di lasciare opinioni SOLO agli utenti registrati (anche con OpenID, e non necessariamente Google Accounts).
E' una scelta che mi fa poco piacere, visto che ogni tanto ricevo dei commenti gentili anche da utenti anonimi. Ma penso anche che questo disguido costituisse un'offesa non solo a me, ma anche a voi, fedeli blogger che stimo tanto; non permetterò che qualcuno infanghi il vostro buon cuore con qualche goliardata infantile.
Lamentatevi col responsabile del disagio.

Grazie della comprensione.
paloz



Due to some recent unpleasant comments, I'm forced to limitate the possibility to leave an opinion ONLY to registered users (also OpenID users, not only Google Accounts). It's an unhappy decision, because some anonymous users often leave courteous messages. But I think that this miscarriage would have offended not only me, but also you, my beloved bloggers and collaborators; I won't permit some stupid guy to offend you in any possible way.
This is not my fault, complain with the responsible of the trouble.

Thank you for understanding.
paloz

Naked City: Absinthe (1993)


“Absinthe” è la dimensione dell'oblio, il punto di non ritorno della “città nuda”. L'ultimo album in studio di questo progetto ruota attorno all'immagine dell'assenzio, che rappresenta la perdizione e l'enivrement cui è sottoposta la società moderna: Zorn cita dunque la “Val-De-Travers”, luogo d'origine dell'assenzio, e i poeti maledetti (Baudelaire - “Fleurs du mal”, “Une correspondance” - e Verlaine – brani 7 e 8), gli sperimentatori dei cosiddetti “paradisi artificiali” quali la droga e l'alcool. L'album si snoda attraverso pochi brani al limite del silenzio, fatti di fruscii e suoni inquietanti che entrano lentamente sottopelle.
Questo episodio finale è ermetico, quasi minimale nelle sue composizioni, concluse da un ipotetico sgretolamento della “Naked City”. Eppure esso si rende quasi necessario a comprendere l'intero operato del gruppo: le atmosfere cupe di “Absinthe” vogliono scavare nei nostri animi, vedere fino a che punto possiamo arrivare, fino a che punto la “città nuda” può andare in rovina. E' un ascolto perlomeno necessario, poiché diventa il complementare di tutti i precedenti messi insieme.

Tracklist:
1. Val De Travers (6:13)
2. Une Correspondance (5:04)
3. La Fée Verte (5:10)
4. Fleurs Du Mal (4:06)
5. Artemisia Absinthium (4:30)
6. Notre Dame De l'Oubli (For Olivier Messiaen) (4:47)
7. Verlaine, Pt. 1: Un Midi Moins Dix (4:23)
8. Verlaine, Pt. 2: La Bleue (6:01)
9. ...Rend Fou (6:03)

Total Time: 46:17

Line-up:
- John Zorn / alto saxophone, vocals
- Fred Frith / bass
- Joey Baron / drums
- Bill Frisell / guitar
- Wayne Horvitz / keyboards


Download:



Buon ascolto!

mercoledì 16 luglio 2008

Naked City: Radio (1993)


Molti di voi, finalmente, potranno tirare un sospiro di sollievo. Dopo le fatiche riservateci da “Grand Guignol” ed “Heretic”, andiamo incontro ad un capitolo che potrete definire piacevole, quasi rilassante in confronto. “Radio” infatti ricalca una buona parte della struttura del “Naked City” originale, e ci presenta una sfilza di brevi blues godibili e sereni. Lo spazio per l'improvvisazione è ridotto al minimo necessario, per rendere l'ascolto complessivo accessibile ad una cerchia ben più vasta del solito. Il sassofono di Zorn assume pieghe un po' meno indemoniate, il basso di Frith è delicato e pulsante, le tastiere di Horvitz quasi prog, le chitarre di Frisell eccezionali. Diventa perciò facile affrontare quei pochi momenti “estremi” di thrash jazz (come “The Vault” o “I Die Screaming”), nell'ultima parte del disco.
L'immagine che ci stampa nella mente questo lavoro è, probabilmente, la programmazione radiofonica della “città nuda”: ascolti quindi orecchiabili e adatti a chiunque, ma sempre con quel fondo di immancabile, pungente maledizione.
Uno dei punti massimi di questa incredibile formazione.

Tracklist:
1. Asylum (1:56)
2. Sunset Surfer (3:23)
3. Party Girl (2:34)
4. The Outsider (2:27)
5. Triggerfingers (3:31)
6. Terkmani Teepee (3:59)
7. Sex Fiend (3:31)
8. Razorwire (5:31)
9. The Bitter and the Sweet (4:52)
10. Krazy Kat (2:03)
11. The Vault (4:44)
12. Metal Tov (2:07)
13. Poisonhead (1:09)
14. Bone Orchard (3:55)
15. I Die Screaming (2:29)
16. Pistol Whipping (0:57)
17. Skatekey (1:24)
18. Shock Corridor (1:08)
19. American Psycho (6:10)

Total Time: 57:23
Line-up:
- Bill Frisell / guitars
- Joey Baron / drums
- Yamatsuka Eye / vocals
- John Zorn / alto saxophone, vocals
- Fred Frith / bass
- Wayne Horvitz / keyboards


Download:



Buon ascolto!

martedì 15 luglio 2008

Naked City: Heretic, Jeux Des Dames Cruelles (1993)


Se siete giunti fino a questo terzo capitolo di Naked City, non avete più nulla da temere. Se siete già abbastanza ferrati grazie al precedente “Grand Guignol”, di qui la strada per voi si fa molto più semplice. “Heretic” ha uno stampo decisamente meno macchinale del suo predecessore, il quale era anche appesantito dalla title track iniziale (17 minuti): qui troviamo infatti meno brani, di lunghezza medio-breve, che si lasciano ascoltare con meno difficoltà, e risultano estremamente variati fra loro. “Heretic” vede anche una partecipazione più interessante del cantante Yamatsuka Eye, che con le sue folli divagazioni segue le altrettanto folli linee di sassofono del nostro John Zorn.
Già dai titoli dei brani possiamo capire che l'intento di questo capitolo è la discesa nel mondo erotico della “città nuda”: così anche le strane sperimentazioni intraprese dalla band trovano soluzioni talvolta ammalianti e seducenti, quasi a ricalcare i “giochi delle donne crudeli”; il tutto senza mai perdere l'aspetto maledetto del progetto intero (quindi denunciando metaforicamente i vizi della degradata “Naked City”).
Davvero un lavoro curioso questo “Heretic”, e segno di un'evoluzione continua (tecnica e stilistica) del macabro ensemble.

Tracklist:
1. Main Titles (1:28)
2. Sex Games (2:23)
3. The Brood (2:49)
4. Sweat, Sperm & Blood (2:05)
5. Vliet (:50)
6. Heretic I (2:33)
7. Submission (4:23)
8. Heretic 2 (1:46)
9. Catacombs (2:46)
10. Heretic 3 (2:43)
11. My Master, My Slave (2:23)
12. Saint Jude (2:13)
13. The Conqueror Worm (2:32)
14. Dominatrix 5B (2:16)
15. Back Throught The Looking Glass (2:39)
16. Here Come The 7,000 Frogs (1:59)
17. Slaughterhouse/Chase Sequence (2:19)
18. Castle Keep (1:49)
19. Mantra Of Resurrected Shit (1:43)
20. Trypsicore (1:46)
21. Fire And Ice (Club Scene) (2:37)
22. Crosstalk (1:41)
23. Copraphagist Rituals (:53)
24. Labyrinth (5:47)

Total Time: 56:24

Line-up:
- Bill Frisell / guitars
- Joey Baron / drums
- Yamatsuka Eye / vocals
- Wayne Horvitz / keyboards
- John Zorn / alto saxophone


Download:



Buon ascolto!

lunedì 14 luglio 2008

Naked City: Grand Guignol (1992)


"Grand Guignol" è il secondo lavoro targato Naked City, ed è quello che segna l'entrata nel pieno del progetto sperimentale, mentre il primo poteva esserne considerato il manifesto, proclamato a gran voce da Zorn. Da qui l'ascolto diventa accessibile a pochi amanti del genere, essendo la ricerca avanguardistica sempre più snaturata ed esasperata. Le peculiarità del primo episodio, da "Grand Guignol" in poi, sono portate all'estremo, avvicinandosi sempre di più al noise vero e proprio.
L'ascolto è quindi (caldamente) consigliato solo ai più forti di stomaco, o semplicemente ai cultori più accaniti di Zorn.


Tracklist:
1. Grand Guignol (17:40)
2. La Cathédrale Engloutie (6:24)
3. Three Preludes Op. 74: Douloureus, Déchirant (1:17)
4. Three Preludes Op. 74: Très Lent, Contemplatif (1:42)
5. Three Preludes Op. 74: Allegro Drammatico (:48)
6. Prophetiae Sybillarum (1:46)
7. The Cage (2:00)
8. Louange Á l'Éternité de Jésus (7:07)
9. Blood Is Thin (1:00)
10. Thrash Jazz Assassin (:45)
11. Dead Spot (:31)
12. Bonehead (:51)
13. Piledriver (:33)
14. Shangkuan Ling-Feng (1:14)
15. Numbskull (:29)
16. Perfume of a Critic's Burning Flesh (:24)
17. Jazz Snob Eat Shit (:24)
18. The Prestidigitator (:43)
19. No Reason to Believe (:26)
20. Hellraiser (:39)
21. Torture Garden (:35)
22. Slan (:23)
23. The Ways of Pain (:31)
24. The Noose (:10)
25. Sack of Shit (:43)
26. Blunt Instrument (:53)
27. Osaka Bondage (1:14)
28. Shallow Grave (:40)
29. Kaoru (:50)
30. Dead Dread (:45)
31. Billy Liar (:10)
32. Victims of Torture (:20)
33. Speedfreaks (:48)
34. New Jersey Scum Swamp (:41)
35. S&M Sniper (:14)
36. Pig Fucker (:23)
37. Cairo Chop Shop (:22)
38. Facelifter (:54)
39. Whiplash (:19)
40. The Blade (:35)
41. Gob of Spit (:18)

Total Time: 58:31

Line-up:
- Bill Frisell / guitars, keyboards
- Joey Baron / drums
- Bob Dorough / vocals
- Fred Frith / bass, guitars
- Yamatsuka Eye / vocals, bass
- John Zorn / alto saxophone, vocals
- Wayne Horvitz / keyboards


Download:



Buon ascolto!

giovedì 10 luglio 2008

Naked City (1989)


Il primo episodio di “Naked City” viene (giustamente) catalogato fra i dischi a nome John Zorn, ma in pochi sanno che esso fa parte di un progetto più vasto, intrapreso da una band chiamata proprio così. 6 album in studio in cui collabora anche il nostro grande sassofonista, che firma nel 1989 il suo disco più famoso, perlomeno a livello commerciale.
L'importanza che assume “Naked City” sta nel deciso cambio di rotta del compositore, che da qui comincerà a sperimentare numerosi campi musicali, tra cui il klezmer e la classica moderna. Ma in questo disco trovare una classificazione soddisfacente è pressoché impossibile. Esso miscela brutalmente brani di matrice blues ad altri con venature free jazz, sino a fondervi il thrash metal più sfrenato e violento. Tanti piccoli brani che vanno a formare un puzzle auditivo di dimensioni spropositate, un tour-de-force allucinante e meraviglioso.
Tutto questo è certamente merito anche dei fenomenali musicisti che fanno parte del progetto “Naked City”: delle all-star della scena avanguardistica quali Horvitz, Frith, Frisell e Baron, con la partecipazione vocale del cantante Yamatsuka Eye nella serie centrale di pezzi thrash. Il quintetto principale guidato da Zorn fa scintille, completamente a proprio agio nelle atmosfere oscure come in quelle più “tradizionali”.
“Naked City”, in conclusione, è il punto di partenza di un progetto geniale e di gran successo, che conta una serie di opere sempre più tese alla sperimentazione. Questa è anche un'ottima introduzione (seppur sconvolgente) all'universo del grande John Zorn.
All'unanimità, un capolavoro.

Tracklist:
1. Batman (2:04)
2. The Sicilian Clan (Ennio Morricone) (3:33)
3. You Will Be Shot (1:31)
4. Latin Quarter (4:12)
5. A Shot In The Dark (Henry Mancini) (3:13)
6. Reanimator (1:43)
7. Snagglepuss (2:20)
8. I Want To Live (Johnny Mandel) (2:12)
9. Lonely Woman (Ornette Coleman) (2:45)
10. Igneous Ejaculation (0:24)
11. Blood Duster (0:17)
12. Hammerhead (0:11)
13. Demon Sanctuary (0:42)
14. Obeah Man (0:20)
15. Ujaku (0:31)
16. Fuck The Facts (0:14)
17. Speedball (0:44)
18. Chinatown (Jerry Goldsmith) (4:28)
19. Punk China Doll (3:06)
20. N.Y. Flat Top Box (0:46)
21. Saigon Pickup (4:50)
22. The James Bond Theme (John Barry) (3:06)
23. Den Of Sins (1:14)
24. Contempt (Georges Delerue) (2:54)
25. Graveyard Shift (3:32)
26. Inside Straight (4:17)

Total Time: 55:14

Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Bill Frisell / guitar
- Wayne Horvitz / keyboards
- Fred Frith / bass
- Joey Baron / drums
special guest:
- Yamatsuka Eye / vocals


Download:



Buon ascolto!

In seguito verranno pubblicati gli altri episodi di Naked City in successione cronologica, per poi riprendere il normale percorso discografico dal 1990.

lunedì 7 luglio 2008

Spy vs Spy (1989)


plays the music of Ornette Coleman

Sicuramente il tributo più folle eseguito da Zorn e soci, che questa volta sono alle prese con i brani di Ornette Coleman. Al fianco del nostro sassofonista troviamo ancora una volta musicisti fenomenali, ossia Mark Dresser (basso), Tim Berne (altro sassofono), Joey Baron e Michael Vatcher (batteria).
Il disco, relativamente breve se confrontato con gli altri del nostro, raccoglie ben 17 brani di breve durata, tutti ugualmente intensi e particolarmente frenetici. Il gioco dei due sassofonisti è davvero spettacolare e la batteria mantiene ritmi complessi dall'inizio alla fine. Dopo una decina di minuti ci accorgeremo che l'ascolto di “Spy vs Spy” è molto meno ostico di quanto ci aspettassimo.
Ogni composizione, nella sua peculiare “fracassoneria”, diventa un piccolo gioiello di tecnica free/hard jazz, a formare un disco estremamente solido e decisivo.
“Spy vs Spy” è consigliabile a tutti, in particolare a chi ha ancora poca esperienza di John Zorn, poiché esso è il tramite fra la prima e la seconda parte della sua enorme discografia. Da qui in poi l'attività dell'artista diventerà sempre più creativa e tesa ad una pubblicazione quasi “obbligatoria” di tutto ciò che la sua mente riuscirà a concepire. Forse questo tributo segna persino l'inizio della maturità artistica del grande Zorn.

Tracklist:
1. WRU (2:42)
2. Chronology (1:05)
3. Word For Bird (1:14)
4. Good Old Days (2:46)
5. The Disguise (1:19)
6. Enfant (2:37)
7. Rejoicing (1:40)
8. Blues Connotation (1:06)
9. C&D (3:07)
10. Chippie (1:09)
11. Peace Warriors (1:23)
12. Ecars (2:29)
13. Feet Music (4:47)
14. Broadway Blues (3:45)
15. Space Church (2:29)
16. Zig Zag (2:57)
17. Mob Job (4:26)

Total Time: 41:04

Line-up:
- John Zorn / alto saxophone
- Tim Berne / alto saxophone
- Mark Dresser / bass
- Joey Baron / drums
- Michael Vatcher / drums

Download:



Buon ascolto!

sabato 5 luglio 2008

More News For Lulu (1989_1992)


A due anni di distanza dall'acclamato “News For Lulu”, nel 1989 il trio Zorn/Frisell/Lewis registra alcune interpretazioni live dei loro tributi, in particolare di due concerti a Parigi e Basel (Svizzera); il disco sarà pubblicato nel 1992. L'occasione di questo tour presenta una piccola novità: ai brani degli artisti dell'album in studio si aggiungono quelli di John Patton e Misha Mengelberg, di modo che i loro ascoltatori passati non abbiano dubbi nel voler ottenere anche questo disco live.
E' particolare l'effetto della registrazione dal vivo: gli artisti, come sempre affiatati, sembrano avvolti da un'alone di ancor maggiore intimità, essendoci in sala il silenzio assoluto (come ad un concerto di classica, per intenderci). Sembra banale, ma tutto quanto contribuisce ad un'atmosfera sognante, forse ancora più apprezzabile del precedente album.
Coloro che hanno amato “News For Lulu” non possono evitare l'ascolto di questo gioiellino dal vivo.


Tracklist:
1. Blue Minor I (Sonny Clark) 6:04
2. Hank's Other Tune (Hank Mobley) 6:21
3. News For Lulu (Sonny Clark) 5:26
4. Gare Guillemins (Misha Mengelberg) 3:47
5. Minor Swing (Big John Patton) 5:40
6. KD's Motion/Windmill (Kenny Dorham) 5:02
7. Funk In Deep Freeze (Hank Mobley) 4:36
8. Eastern Incident (Sonny Clark) 5:58
9. Lotus Blossom (Kenny Dorham) 4:15
10. Melanie (Freddie Redd) 6:40
11. Ole (Freddie Redd) 5:01
12. Blue Minor II (Sonny Clark) 5:04
13. Peckin' Time (Hank Mobley) 3:29
14. Blues, Blues, Blues (Freddie Redd) 4:42
15. Melody For C (Sonny Clark) 5:46

Total time: 78:51

Line-up:
Bill Frisell / guitar
George Lewis / trombone
John Zorn / alto saxophone


Download:

Link part 1



Buon ascolto!

martedì 1 luglio 2008

News For Lulu (1987)


La riconoscenza musicale di Zorn viene questa volta indirizzata a ben quattro artisti: Sonny Clark (già tributato in “Voodoo”), Freddie Redd, Kenny Dorham ed Hank Mobley. Cambia però anche la scelta della line-up, un trio eccezionale; a fianco del nostro sassofonista ora troviamo Bill Frisell (chitarra) e George Lewis (trombone).
Già dai primi brani di “News For Lulu” emerge chiaramente l'affiatamento dei tre artisti, che ripercorrono assieme i brani dei loro maestri hard bop. L'atmosfera si mantiene godibile per tutta la durata, e costituisce un altro dei capitoli più accessibili in assoluto nella carriera di Zorn, e fra i tributi più famosi assieme a “The Big Gundown”.
Fuori stampa da parecchio tempo, è stato rimasterizzato proprio quest'anno da un'altra casa discografica (“Hatology”), che ha aggiunto quattro bonus tracks. A questo acclamato tributo seguirà due anni dopo una registrazione dal vivo, “More News For Lulu”, con la stessa formula. Anch'esso non è più disponibile da anni.

Tracklist:
1. KD's Motion (Kenny Dorham) 3:32
2. Funk In Deep Freeze (Hank Mobley) 4:31
3. Melanie (Freddie Redd) 4:07
4. Melody For C (Sonny Clark) 4:26
5. Lotus Blossom (Kenny Dorham) 4:08
6. Eastern Incident (Sonny Clark) 4:04
7. Peckin' Time (Hank Mobley) 3:13
8. Blues Blues Blues (Freddie Redd) 4:17
9. Blue Minor take 1 (Sonny Clark) 3:43
10. This I Dig Of You (Hank Mobley) 3:13
11. Venita's Dance (Kenny Dorham) 3:23
12. News For Lulu (Sonny Clark) 4:07
13. Olé (Freddie Redd) 3:47
14. Sonny's Crib (Sonny Clark) 5:22
15. Hank's Other Tune (Hank Mobley) 3:52
16. Blue Minor take 2 (Sonny Clark) 3:26
17. Windmill (Kenny Dorham) 0:40

Total time: 64:51

Line-up:
- Bill Frisell / guitar
- George lewis / trombone
- John Zorn / alto saxophone


Download:


Buon ascolto!