lunedì 29 settembre 2008

Film Works VI: 1996 (1996)


La struttura del sesto film work di Zorn è simile a quella del terzo, raccoglie cioè tre colonne sonore molto differenti tra loro, registrate nel corso dell'anno 1996.
Il primo film è “Anton, Mailman” di Dina Waxman, che purtroppo gode soltanto di 4 splendide tracce di surf music hawaiiana, eseguite dall'eccezionale trio Ribot/Cohen/Baptista, con un assolo di sassofono (Zorn) solo nel terzo brano. Un genere rilassante ma al tempo stesso stimolante, che fortunatamente verrà ripreso dal compositore nel corso della sua lunga carriera, specialmente in “The Gift” (Music Romance vol. III).
Il secondo film, “Mechanics of the brain” (Henry Hill), è accompagnato da un complesso mix di classica contemporanea, ambient e improvvisazione noise (molto di effetto anche grazie alle drum machines di Ikue Mori): i punti cardine della formazione restano comunque Feldman e Friedlander (violino/violoncello), i quali si cimentano in performance minimali di stampo molto moderno. Completamente diverso dal primo score, ma ugualmente affascinante.
L'ultima parte del disco, ovvero le musiche per “The Black Grove” di Maria Beatty, rappresenta di certo il momento più difficile dell'ascolto. Non abbiamo più un gruppo di musicisti, ma solo il compositore alle prese con dei particolari effetti sonori, ottenuti col solo uso di fuoco, acqua e vento. Attraverso una serie di sovraincisioni Zorn crea con le sue mani una trama estremamente misteriosa, ideale per il film erotico/sadomaso della regista. Due brani (Hot/Cool) per 26 minuti di pura avanguardia, di certo non molto coinvolgenti, ma geniali nell'ideazione e nella realizzazione.
Bellissimo, come sempre.

Three very different scores for three very different films all recorded in the first months of 1996. Happy-go-lucky surf rock grooves, modern classical improvisational madness and a dark electro-acoustic construct using the sounds of water, fire and wind recorded for an erotic film noir S/M fantasy. Music from Dina Waxman's Anton, Mailman, Henry Hills' Mechanics Of The Brain, and Maria Beatty's The Black Glove.


Tracklist:
Anton, Mailman
1. Opening Credits/Hawaiian Postcard (2:57)
2. Work-A-Day World (Anton's Theme) (3:31)
3. Seductress (4:18)
4. End Titles (3:09)
Mechanics Of The Brain
5. Fireworks (1:52)
6. Surgery Montage (1:47)
7. Brain Scan (1:05)
8. Witches’ Cauldron (3:47)
9. Houdini (3:12)
10. Subliminal Perceptions (1:45)
11. Measuring (1:34)
12. MacBeth (3:05)
13. Pendulum (2:05)
14. Mechanics Of The Brain (1:58)
The Black Glove
15. Part One (Hot) (19:47)
16. Part Two (Cold) (7:44)

Total Time: 63:32

Line-up:
Tracks 1-4:
- Marc Ribot / guitar
- Greg Cohen / bass
- Cyro Baptista / percussion
- John Zorn / alto saxophone
Tracks 5-14:
- Mark Feldman / violin
- Erik Friedlander / cello
- Marc Ribot / guitars
- Ikue Mori / drum machines
- John Zorn / sound effects
- Jason Baker / voice (13)
Tracks 15-16:
- John Zorn / sound design


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venerdì 26 settembre 2008

Film Works V: Tears Of Ecstasy (1996)


Questa volta Zorn se l'è dovuta vedere con “Tears of Ecstasy”, un film porno giapponese del regista Oki Hioyuki: quest'ultimo ha chiesto al compositore di provvedere alla realizzazione di tanti spezzoni che coprissero l'intera durata del film (circa un'ora), il quale a sua volta era già frammentato in molte parti.
Come sempre, i 48 brani ricoprono molti generi musicali alternati, tra cui jazz, ambient e noise. La formazione vede Marc Ribot alla chitarra, Cyro Baptista alle percussioni, Robert Quine alla seconda chitarra e John Zorn al suo fedele sassofono. Il risultato è decisamente bizzarro, e di assimilazione meno facile rispetto ai precedenti episodi della serie, ma come sempre il problema può essere aggirato da chi già conosce bene il controverso artista. In tutti i casi, sempre un bel disco.

Forty-eight sound cues for Japan's leading gay porno director, Oki Hioyuki. Featuring Robert Quine, Marc Ribot and Cyro Baptista, John Zorn mixes together world beat, surf music, hard rock, ambient industrial noise, classical, jazz and just about every other genre you can think of in a bizarre sound world for an equally bizarre film.


Tracklist:
1. Factor (1:02)
2. Intercept (1:13)
3. Lemma (1:18)
4. Root (1:06)
5. Net (1:19)
6. Lie Group (1:10)
7. Reduction (1:03)
8. Trisectrix Of MacLaurin (1:07)
9. Interpolation (1:09)
10. Gradients (1:16)
11. Random Walk (1:27)
12. Cusp (1:04)
13. Region (1:07)
14. Block (1:09)
15. Prediction (1:09)
16. Concordance (1:13)
17. Modulus (1:01)
18. Addition (1:08)
19. Ergodicity (1:24)
20. Prism (1:15)
21. Mean Difference (2:13)
22. Likelihood (1:18)
23. Deviation (1:02)
24. Curl (1:12)
25. Probable Error (1:24)
26. Limit (1:09)
27. Youden Square (1:19)
28. Tensor (1:06)
29. Martingale (1:05)
30. Tantochrone (1:07)
31. Witch Of Agnesi (1:14)
32. Rank (0:58)
33. Quadrature (1:03)
34. Discriminant (1:23)
35. Rose Curve (1:07)
36. Lituus (1:04)
37. Involute (1:06)
38. Catearies (1:12)
39. Folium (1:20)
40. Edge Train (1:16)
41. Ruled Surface (1:14)
42. Slope (1:03)
43. Cluster (1:06)
44. Spiral (1:16)
45. Octal (1:07)
46. Cissoid Of Diocles (1:15)
47. Arc (1:26)
48. Pole (1:21)

Total Time: 58:11

Line-up:
- Cyro Baptista / percussion
- Robert Quine / guitar
- Marc Ribot / guitar
- John Zorn / alto sax, prepared piano, samples
Guest:
- Jason Baker / vocals (44)


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mercoledì 24 settembre 2008

Masada Vol. 7: Zayin (1996)


Tracklist:
1. Shevet (7:58)
2. Hath-Arob (3:24)
3. Mahshav (6:16)
4. Shamor (5:09)
5. Bacharach (1:24)
6. Otoit (3:27)
7. Nevuah (8:22)
8. Kedem (9:55)
9. Zemer (2:14)
10. Evel (5:35)
11. Tekufah (6:59)
Total time: 60:43
Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums


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martedì 23 settembre 2008

Bar Kokhba [Masada Chamber Ensembles] (1996)


Dietro il nome di “Bar Kokhba” si cela una straordinaria formazione da camera, composta tra gli altri da Erik Friedlander (violoncello), Greg Cohen (basso), Mark Feldman (violino), Anthony Coleman (piano), Marc Ribot (chitarra) e Dave Douglas (tromba). Questo gruppo di famosi musicisti si assume il compito di reinventare una manciata di brani dai primi 6 dischi della serie “Masada”, costituendo in tal modo la dimensione più raffinata e passionale delle composizioni di Zorn.
Il risultato, distribuito su due dischi per un totale di oltre due ore, è qualcosa di assolutamente eccezionale. Gli arrangiamenti, talvolta, riescono a superare gli originali per intensità melodica ed esecutiva. “Bar Kokhba” diventa così un episodio, oltre che accessibile a tutti gli ascoltatori, fondamentale nell'intera discografia del compositore. Eccellente in tutto e per tutto.

Masada has quickly become one of John Zorn's most popular and adventurous musical projects. These special arrangements for small ensembles of strings, keyboards and clarinets, shed new light on his book of inspiring compositions expanding the Jewish tradition. Bar Kokhba presents over two hours of dark, passionate and evocative Jewish music, featuring some of New York City's finest musicians. This double-CD is the long-awaited first American release of Zorn's Masada material, featuring startling new chamber arrangements of music from the six Masada albums on Avant (Japan).


Tracklist
CD 1 (65:27):
1. Gevurah (6:55)
2. Nezikin (1:51)
3. Mahshav (4:33)
4. Rokhev (3:10)
5. Abidan (5:19)
6. Sheloshim (5:03)
7. Hath-Arob (2:25)
8. Paran (4:48)
9. Mahlah (7:48)
10. Socoh (4:07)
11. Yechida (8:24)
12. Bikkurim (3:25)
13. Idalah-Abal (5:04)

CD 2 (65:22):
1. Tannaim (4:38)
2. Nefesh (3:33)
3. Abidan (3:13)
4. Mo’ed (4:59)
5. Maskil (4:41)
6. Mishpatim (6:46)
7. Sansanah (6:56)
8. Shear-Jashub (2:06)
9. Mahshav (4:50)
10. Sheloshim (6:45)
11. Mochin (13:11)
12. Karaim (3:39)

Total Time: 130:49

Line-up:
- Mark Feldman (2,4,6,10,12,14,16,20,21,25) / violin
- Erik Friedlander (2,4,6,10,12,14,16,21,25) / cello
- Greg Cohen (2,4,6,9,10,12,14,16,18,21,25) / bass
- Marc Ribot (9,18,24) / guitar
- Anthony Coleman (1,3,11,17,19) / piano
- David Krakauer (3,8) / clarinets
- John Medeski (5,7,8,13,15,17,20,22,23) / organ, piano
- Mark Dresser (1,15,19) / bass
- Kenny Wollesen (1,2,15,19,23) / drums
- Chris Speed (5,13,20,23) / clarinet
- Dave Douglas (23) / trumpet


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lunedì 22 settembre 2008

Film Works III: 1990-1995 (1996)


La tracklist sempre più frammentaria del terzo lavoro per il cinema di Zorn nasconde una gran varietà di accompagnamenti all'immagine. L'autore raduna insieme il frutto di cinque anni di lavoro per diversi progetti, e ne risultano così 56 brevi tracce di grande intensità.
I primi 12 brani sono destinati alla colonna sonora del film “Thieves Quartet”, e vengono eseguiti dalla formazione che l'anno successivo si riunirà per la prima volta sotto il nome di Masada (Zorn, Douglas, Cohen, Baron); dunque una sorta di documento storico precedente la leggenda di questo quartetto. Troviamo perciò dei brevi spezzoni di puro jazz, intringante e tradizionale, ricco di groove tipico del genere.
Il 13esimo pezzo, di 3 minuti e mezzo di durata, riunisce 9 demo della colonna sonora di Zorn agli spezzoni animati giapponesi “Cynical Hysterie Hour”, che troveremo al completo nel filmwork 7. Questo brano è ancora una volta lo sfogo “cartoon” di Zorn, il quale si trova perfettamente a suo agio nell'atmosfera, assieme ad altri validissimi musicisti (Frisell, Previte, Baptista...).
I brani da 14 a 24 sono eseguiti dal duo Zorn/Ribot (rispettivamente sax e chitarra) per il film “Hollywood Hotel”. Una colonna sonora dalle forme più varie, partendo dal jazz d'atmosfera arrivando a delìri d'improvvisazione al limite del noise.
Gli ultimi 31 brani sono spezzoni di varia durata creati per gli spot pubblicitari di un'impresa in collaborazione con Zorn. Anche qui le idee non mancano, anche se si sente di più la mancanza dell'immagine complementare alle composizioni, essendo evidente l'atmosfera “commerciale”. Rimangono tutti frammenti validi per chi già conosce l'autore, in particolare quelli dal mezzo minuto in su.
Ancora una volta il nostro beniamino riesce a stupirci con una raccolta coinvolgente e di grande spessore musicale.

From the fragmented cut-ups of Zorn's long-form compositions and the short intense blasts of Naked City's Torture Garden, Zorn forged a name for himself as a musical miniaturist. Filmworks III contains 25 cues commissioned by Portland's vanguard advertising agency Weidman & Kennedy for 15-to-60 second TV commercials directed by, among others, Godard, Cronenberg, Sven Nykquist, and Industrial Light & Magic. This star-studded spectacular includes the first recordings by the band that would later become Masada, a bizarre Zorn/Ribot duo, and nine rediscovered demo tracks for Zorn's rara avis: the soundtrack to the Japanese cartoon Cynical Hysterie Hour.


Tracklist:
1. Main Title (0:59)
2. The Caper (0:56)
3. Cadence (0:15)
4. Kidnapping (2:14)
5. Doubt (0:18)
6. Nocturne 1 (0:26)
7. Nocturne 2 (0:55)
8. Bag Man (1:59)
9. The Cop (0:27)
10. Nocturne 3 (0:54)
11. Juke Box (2:44)
12. End Titles (4:27)
13. Music For Tsunta (3:30)
14. Main Titles (1:36)
15. Washing Machine a (0:26)
16. Washing Machine b (0:38)
17. Night Hotel (1:17)
18. Japanese Tourists (1:53)
19. Night Hotel 2 (1:18)
20. Objects (3:16)
21. Night Hotel 3 (1:00)
22. Rooftop Death Rattle (0:59)
23. Taiwan (3:48)
24. End Titles (1:49)
25. Holland (0:16)
26. Canada (0:31)
27. France (0:16)
28. Germany (0:33)
29. Sweden (0:28)
30. USA (0:28)
31. Canada 2 (0:15)
32. Sweden 2 (0:15)
33. Italy (0:13)
34. Great Lobby (0:33)
35. Wheelchair Racers (0:42)
36. Logo (0:14)
37. Secret Code (0:34)
38. Secret Code 2 (1:04)
39. Don't Break (0:40)
40. Don't Break 2 (1:08)
41. Footnotes (0:35)
42. Footnotes 2 (1:09)
43. Retraction (0:41)
44. Retraction 2 (1:14)
45. Protest (0:39)
46. Protest 2 (1:12)
47. Launch (0:42)
48. Launch 2 (1:13)
49. Elevator (0:39)
50. Elevator 2 (1:08)
51. Fiance (0:38)
52. Fiance 2 (1:13)
53. Around The World (1:06)
54. Batman (0:32)
55. Abstract Woman (0:34)
56. Mystic Woman (0:33)

Total Time: 60:02

Line-up:
tracks 1-12:
- John Zorn / alto saxophone (piano on track 12)
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums
special guest on track 11: Robert Quine / guitar
track 13:
- Bill Frisell / guitar, banjo
- Peter Scherer / keyboards
- Carol Emmanuel / harp
- Christian Marclay / turntables
- David Hofstra / bass, tuba
- Cyro Baptista / percussion, voice
- Bobby Previte / drums, percussion
tracks 14-24:
- John Zorn / alto saxophone
- Marc Ribot / guitars
tracks 25-56:
- Carol Emanuel / harp
- Marc Ribot / banjo, guitar
- Cyro Baptista / percussion
- Kermit Driscoll / bass
- Peter Scherer / keyboards
- David Shea / samples
- Arto Lindsay / guitar, voice
- Bill Laswell / bass
- Ikue Mori / drum machines
- Keith Underwood / flute
- Jill Jaffee / viola
- Miguel Frasconi / glass harmonica
- Robert Quine / guitar
- Guy Klucevsek / accordion
- Anthony Coleman / organ, keyboards
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums
- Chris Wood / bass
- Sim Cain / drums
- Eric Friedlander / cello
- John Zorn / alto saxophone


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venerdì 19 settembre 2008

John Zorn's Cobra: Tokyo Operations '94 (1995)


Questo curioso disco dal vivo è una sorta di game piece in trasferta: trovandosi a Tokyo, infatti, Zorn si serve di una schiera di improvvisatori/trici del luogo, affiancati da un trio americano (chitarra, basso, batteria) e costruisce così un interessante mix di culture. Perciò questa volta la celebre improvvisazione strutturata di Cobra si veste in stile giapponese, incontrando curiosi stratagemmi strumentali e vocali. Le alternanze tra ritmi occidentali e orientali rendono l'ascolto sempre più intrigante, sebbene il target resti piuttosto mirato a chi ama l'avanguardia.
Ad ogni modo, i cultori della serie Cobra riscopriranno la tradizione dello storico game piece, contaminata da questo sound nuovo e ben adattabile al genere proposto da Zorn, che estende ancora di più i suoi “domìni” culturali.
Un'esperienza irripetibile.

Tracklist:
1. Cobra 1: Sensyo (6:07)
2. Cobra 2: Tomobiki (9:27)
3. Cobra 3: Senbu (8:08)
4. Cobra 4: Butsumetsu (8:54)
5. Cobra 5: Taian (8:05)
6. Cobra 6: Shakko (9:54)

Total Time: 50:35

Line-up:
- Isso Yukihiro / nokan, dengakubue
- Uemura Masahiro / percussion
- Uchihashi Kazuhisa / guitar
- Kinoshita Shinichi / shamisen
- Senba Kiyohiko / percussion
- Takei Makoto / shakuhachi
- Tanaka Yumiko / gidayu
- Nakamura Hitomi / hichiriki
- Maruta Miki / koto
- Mekken / bass
- Yamamoto Kyoko / vocal
- Ito Taeko / ortin doo
- Makigami Koichi / prompter


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lunedì 15 settembre 2008

Masada Vol. 6: Vav (1995)


Tracklist:
1. Debir (8:02)
2. Shebuah (8:10)
3. Mikreh (3:57)
4. Tiferet (4:06)
5. Nevalah (2:11)
6. Miktav (9:40)
7. Nashon (8:38)
8. Avelut (7:32)
9. Beer Sheba (8:50)

Total Time: 61:02

Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums


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Masada Vol. 5: Hei (1995)


Tracklist:
1. Paran (5:12)
2. Halisah (6:27)
3. Yoreh (6:50)
4. Beeroth (4:13)
5. Hobah (11:38)
6. Neshamah (6:06)
7. Lakum (3:11)
8. Makedah (8:36)
9. Hafla'ah (4:55)

Total Time: 57:04

Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums


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Film Works II: Music For An Untitled Film By Walter Hill (1995)


Come recita il sottotitolo, questo secondo film work fa da colonna sonora ad un film senza titolo di Walter Hill: pur non avendolo visto, posso facilmente dedurre che esso sia un lungometraggio estremamente vario, caratterizzato da momenti di intensità molto diverse. Ben 36 sono infatti i brevi pezzi composti da Zorn, che si muove liberamente fra il minimale d'atmosfera e alcune violente scariche multietniche: ne risulta un collage dai tratti principalmente oscuri e inquietanti, inframmezzato da momenti d'emozione pura. Da notare soprattutto la line-up, dove figurano Anthony Coleman alle tastiere, Marc Ribot come improbabile suonatore di banjo e due storici percussionisti come Cyro Baptista e Jim Pugliese.
Il secondo episodio di questa serie non delude le aspettative, e promette ancora bene per il futuro: Zorn si conferma ideale creatore di soundtrack per film underground.


Tracklist:
1. Intro (3:07)
2. I Stole From Jesus Christ (0:49)
3. Gold (0:48)
4. Main Title (1:55)
5. The Building (0:56)
6. Meatlocker (0:55)
7. Pigeons (0:52)
8. Scuffle (0:19)
9. Exploring (0:58)
10. Rattlesnakes (For Sergio Leone) (1:43)
11. Two Interiors (0:38)
12. Stealth (0:42)
13. Action (0:48)
14. Dumping The Body (0:34)
15. The Trunk (0:46)
16. Escape Attempt (1:39)
17. Arrival (0:43)
18. Prying At The Windows (0:35)
19. Arsenal (0:54)
20. King James (1:04)
21. Powerline (0:19)
22. The Magic Of Gold (2:25)
23. Chimney (0:23)
24. Dilemma (1:12)
25. Conspiracy (0:45)
26. The Plot (Part One) (1:32)
27. The Plot (Part Two) (0:43)
28. Heroin Fix (2:40)
29. Lucky Run (0:58)
30. Vengeance Is Mine (2:03)
31. Escape (2:00)
32. Kill Fever (1:15)
33. Outside (0:21)
34. Ending (0:50)
35. Alternate Ending/End Title (2:32)
36. Arsenal Dance Mix (3:57)

Total Time: 45:19

Line-up:
- Cyro Baptista / Brazilian percussion
- Anthony Coleman / prepared piano, keyboards
- Carol Emanuel / harp
- Andy Haas / didjeridu
- Jim Pugliese / percussion
- Marc Ribot / guitar, banjo
- David Shea / turntables, sampler


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venerdì 12 settembre 2008

John Zorn / Masada Live (1995)


Questa è la prima pubblicazione live del quartetto Masada, registrata nel 1994, anche se il loro prima esibizione risale all'anno precedente. 10 brani per 71 minuti di free jazz vivace e di qualità eccellente, che lascia spazio anche a ottime improvvisazioni. Necessario per i cultori della celebre formazione klezmer.

Tracklist:
1. Piram (8:05)
2. Karaim (11:31)
3. Lachish (2:32)
4. Ashnah (7:17)
5. Tahah (7:01)
6. Katzaz (3:14)
7. Ravayah (4:01)
8. Hobah (10:14)
9. Bithaiveth (13:48)
10. Sheloshim (3:57)

Total Time: 71:40

Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Kenny Wollesen / drums


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mercoledì 10 settembre 2008

The Book Of Heads (1995)


Questa formidabile opera venne composta da Zorn nel 1978, che desiderava farla eseguire al suo collaboratore Eugene Chadbourne, cui sono dedicate le composizioni. Il progetto cadde e rimase nel buio fino al 1995, quando il nostro propose di registrare il disco assieme a Marc Ribot (già incontrato nei “Filmworks” o in “Kristallnacht”): questa sarà la sua prima grande collaborazione nella discografia di Zorn, alla quale ne seguiranno moltissime altre.
“The Book Of Heads” è un insieme più di 80 componimenti, condensati in 35 studi per chitarra solista: essi prevedono l'uso sfrenato di particolari tecniche di virtuosismo al limite dell'assurdo. L'intento di Zorn era quello di sperimentare più suoni possibili all'interno di questi 56 minuti, e non si può dire che non ci sia riuscito.
Ribot dispone quindi di una miriade di strumenti per modificare il suono della sua chitarra: lo vedremo quindi ricorrere ad armonici prolungati, archetti da violino, matite, palloncini (scivolati sulle corde fino alla scoppio), colpi alla cassa dello strumento, riso e quant'altro. Quasi tutto ciò che potete ottenere da una chitarra, molto probabilmente lo troverete qui.
Registrato in un solo giorno, questo album gode della allucinante precisione di Ribot e di un'ispirazione pressoché irripetibile nella carriera di Zorn; “The Book Of Heads” può essere considerato un vero e proprio manuale per chitarristi, perlomeno quelli che amano la sperimentazione.
Semplicemente straordinario.
“Composed in the summer of 1978 at a time when I was spending almost every day at the Metropolitan Museum of Art in search of inspiration, this music was originally written for and is dedicated to guitarist Eugene Chadbourne. Meant to GAS him, and to stretch his already prodigious virtuosity to even wilder extremes, many of the extended techniques used here (toy balloons, talking dolls, mbira keys, wet finger whoops) were learned from him and were an integral part of his improvisational language at that time. Others are standard to contemporary classical guitar notation (body knocks, whisks, bowing, multiple harmonics) and still others were the product of my own sick imagination (playing with pencils, rice, pulling strings out of the bridge notch). Marc Ribot tackles all of these effects with unusual precision and an astouding virtuosity, adding his own personal touches to make the music even more beautiful than I could have imagined.” - John Zorn

Tracklist:
1. Étude 1 (2:44)
2. Étude 2 (0:32)
3. Étude 3 (0:39)
4. Étude 4 (2:04)
5. Étude 5 (2:46)
6. Étude 6 (1:02)
7. Étude 7 (2:36)
8. Étude 8 (1:25)
9. Étude 9 (1:10)
10. Étude 10 (0:31)
11. Étude 11 (2:04)
12. Étude 12 (1:51)
13. Étude 13 (2:18)
14. Étude 14 (0:38)
15. Étude 15 (1:58)
16. Étude 16 (1:27)
17. Étude 17 (0:46)
18. Étude 18 (0:27)
19. Étude 19 (0:42)
20. Étude 20 (1:20)
21. Étude 21 (2:20)
22. Étude 22 (1:51)
23. Étude 23 (3:08)
24. Étude 24 (1:52)
25. Étude 25 (0:58)
26. Étude 26 (0:37)
27. Étude 27 (1:29)
28. Étude 28 (3:08)
29. Étude 29 (2:11)
30. Étude 30 (2:50)
31. Étude 31 (1:09)
32. Étude 32 (1:30)
33. Étude 33 (1:22)
34. Étude 35 (1:18)
35. Étude 35 (1:24)

Total Time: 56:00

Line-up:
- Marc Ribot / solo guitar


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domenica 7 settembre 2008

Nani Nani [Dekoboko Hajime, Yamantaka Eye] (1995)


with Yamantaka Eye

L'empatia fra Zorn e Yamantaka Eye è sempre stata evidente, a giudicare dai loro progetti passati, come la gloriosa serie Naked City. “Nani Nani”, sebbene sia chiaramente sperimentale, ha una consistenza tale da poter essere definito il loro progetto riuscito meglio, che avrà persino un sequel nel 2004.
Il legame fra i due artisti è sottolineato dallo pseudonimo adottato da Zorn per l'occasione: egli si presenta infatti come Dekoboko Hajime, e costruisce assieme al cantante noise delle folli, talvolta divertenti, trame musicali. I temi partono da un jazz classico (interrotto dalle urla di Eye), spaziando poi dall'hardcore alla psichedelia, con qualche tocco di complessa avanguardia. La durata essenziale della registrazione permette di apprezzare appieno ogni brano, dai più brevi alla colossale “Bad hawkwind”, un grido lancinante che si propaga nell'atmosfera per 18 minuti, assumendo progressivamente una forma simile a quella del vento.
L'enigmatico “Nani Nani” è una delle collaborazioni più acclamate nella discografia principale di John Zorn, poiché sfrutta appieno le immense capacità del duo in questione.

John Zorn and Yamataka Eye's (Boredoms) long-awaited duo project. A culmination of eight years of empathy and friendship, this collaborative studio recording is yet another unusual direction in music from these two masters of the unexpected. The finest in ambient screams, hardcore surf, erotic Indian psychedelic, moronic samples, industrial monster movies and karaoke vomit.


Tracklist:
1. Eep Man (1:07)
2. Test Tube (3:11)
3. Thank You For Not Thinking (2:36)
4. Pulp Wars (2:57)
5. Sticky Beethoven's Pipeline (1:15)
6. Laughing Eskimo (1:28)
7. Damascus (1:11)
8. Yoga Dollar (5:17)
9. Propolution (1:36)
10. My Rainbow Life (1:44)
11. Bad Hawkwind (18:13)
12. We Live (0:56)

Total Time: 41:38

Line-up:
- John Zorn (appearing under the pseudonym Dekoboko Hajime) / sax, harmonium, guitar, sitar, samples
- Yamantaka Eye / vocals, drums, toys


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giovedì 4 settembre 2008

Redbird (1995)


Il termine che ricorre quasi sempre per descrivere questo genere di cose è minimalista, oppure
ambient. Potremmo definire così il genere proposto da Zorn in “Redbird”: ma il problema del disco in questione, come in altre sue opere precedenti, è che si fatica quasi a chiamarla musica.
Cosa si può dire di “Dark River”, un pezzo di 9 minuti di sole, bassissime, percussioni? Questa non è musica. Questo è un ritorno alle origini, appartiene a un contesto molto precedente alla "musica". Il senso del ritmo, la ricerca dell'emozione pura. E' un battito leggero e drammatico, un palpito che ci suona familiare. E' quello del nostro cuore. Che altrettanto drammaticamente scandisce gli attimi prima di fermarsi.
E poi la title track, “Redbird”. Macché track, macché titolo, non contano. Provate ad ascoltarlo. Ma ad ascoltare solo quello. Sì, sono 40 minuti. 40 minuti che riescono a tenervi sospesi, a farvi ondeggiare fra quelle minimali note, che apparentemente rimangono uguali per tutta la durata. Alla fine del brano, vi troverete esattamente lì, dove l'avevate iniziato, con la stessa espressione di prima. Ma ad occhi aperti, mossi da un'inquietudine allarmante.
Cosa significa minimale? Cosa significa ambient? Preferisco descriverlo come un disco essenziale. Essenziale nella costruzione, due tracce e poche, pochissime note. Essenziale per chi Zorn non lo vede come uno scrittore fallito e perso in sperimentazioni, bensì come una sorta di genio. Essenziale per riscoprire le radici umane e la prima emozione che l'uomo ha provato, la paura.
(adattato da una recensione su DeBaser)


Tracklist:
1. Dark River (8:52)
2. Redbird (41:01)

Total Time: 49:53

Line-up:
- Jim Pugliese / bass drums (1), percussion
- Carol Emanuel (2) / harp
- Jill Jaffe (2) / viola
- Erik Friedlander (2) / cello
- John Zorn / conductor


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mercoledì 3 settembre 2008

First Recordings 1973 (1995)


Il 1995 ci offre anche la possibilità di fare un salto indietro nel tempo: Zorn infatti decide di pubblicare le sue prime registrazioni, che presero forma e vennero incise fra il 73 e il 74, per mano del solo compositore. Un ritorno quindi alle origini dell'artista, ancora prima dei game pieces quali Archery o Lacrosse. Sappiate quindi che andate incontro ad episodi estremamente pesanti e intrisi di sperimentazione sonora; niente musica, solo rumore lavorato e sistemato a dovere. Ma se i tre quarti d'ora dell'epopea “Mikhail Zoetrope” risultano davvero molto ostici e poco concludenti, alcune trame più interessanti possiamo certo trovarle nei brani successivi, più brevi e un po' meno assurdi. Resta comunque tutto materiale per appassionati o collezionisti.
Più che un album, questo disco diventa una raccolta di cimelii, una valigia dei ricordi che serve soprattutto a rendere completa la nostra esperienza zorniana, esplorando persino gli anfratti più inaccessibili delle sue creazioni.

Tracklist:
Mikhail Zoetrope:
1. Act I (22:13)
2. Act II (13:43)
3. Act III (11:00)

Conquest Of Mexico:
4. Part 1 - Warning Signs (7:45)
5. Part 2 - Confession (3:39)
6. Part 3 - Convulsions/Abdication (3:56)

7. Wind Ko/La (3:04)
8. Automata Of Al-Jazari (1:16)
9. Variations On A Theme By Albert Ayler (11:04)

Total Time: 77:41

Line-up:
- John Zorn / all instruments


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John Zorn's Cobra: Live At The Knitting Factory (1995)


Al “Knitting Factory” non avrete mai a che fare con un concerto qualsiasi: dovrete sempre aspettarvi qualcosa di totalmente eccezionale, di sbalorditivo, come fu nel 1989 con i Naked City.
Nel 1992 il locale newyorkese ospita nientemeno che una foltissima schiera di musicisti, riuniti sotto il celebre nome dell'opera “Cobra” di John Zorn. Questo live è stato registrato nel corso dell'intero anno, al ritmo di un brano o due al mese: esso raccoglie perciò soltanto momenti di puro genio, senza alcun riempitivo. Ogni brano porta il nome di una differente specie di cobra e ha una propria line-up, che rende ben distinguibili i brani. Un'esperienza sempre nuova nel corso di un'ora abbondante, ricca di inventiva e di talento: ormai lontani dagli originari “game pieces”, questi frammenti sperimentali hanno una logica inattaccabile, e si avvicinano più decisamente a composizioni vere e proprie, spazianti dal noise al free jazz alla classica moderna.
La visionarietà delle musiche e il “gioco” d'improvvisazione che si instaura tra i musicisti rendono questa performance assolutamente fondamentale, emozionante dall'inizio alla fine.

Tracklist:
1. Hemachatus Haemachatus (2:11)
2. Naja Naja Atra (8:43)
3. Many-Banded Krait (11:02)
4. Taipan (1:31)
5. D. Popylepis (3:24)
6. Lampropeltis Doliata Syspila (2:19)
7. Boomslang (11:11)
8. Maticora Intestinalis (6:23)
9. Acanthopis Antarcticus (4:04)
10. Hydrophiidae (5:42)
11. Ngu Sam Liem (0:53)
12. Ophiophagus Hannah (1:25)
13. Boulengerina (5:33)
14. Laticauda Laticauda (2:58)

Total Time: 65 min circa

Line-up:
- Christine Bard (1,3,7) / drums
- Anthony Coleman (1,2,3,7,9) / sampler
- Mark Degliantoni (1,2,3,9) / sampler
- Curtis Fowlkes (1,3) / trombone
- Evan Gallagher (1,2,6,8,10) / keyboards, sampler, trombone, cornet
- Gisburg (1,4,5,7) / voice (soprano), mouth organ, tin whistle
- Roy Nathanson (1,3,7,9) / soprano, alto, tenor
- James Pugliese (1,2,7,9) / drums, sampler, percussion
- Marcus Rojas (1,13) / tuba
- David Shea (1,2,9) / sampler
- Doug Wieselman (1) / clarinet
- Michelle Kinney (2,13) / cello, electronics
- Tim Spelios (2) / CD players
- David Weinstein (2) / sampler
- Brad Jones (3) / string bass
- Myra Melford (3) / synthesizer
- Zeena Parkins (3,7) / electric harp
- Marc Ribot (3,7) / electric guitar
- Jay Rodrigues (3) / alto
- E.J. Rodriguez (3,14) / drums, percussion
- Bill Ware (3) / vibraphone
- Jeff Buckley (4,5) / voice (tenor)
- M. Doughty (4,5) / voice (tenor)
- Judy Dunaway (4,5,8) / voice (mezzo-soprano), electric guitar, balloons
- Mark Ettinger (4,5) / voice (tenor)
- Cassie Hoffman (4,5) / voice (soprano)
- Nina Mankin (4,5) / voice (mezzo-soprano)
- Chris Nelson (4,5) / voice (baritone)
- Juliet Palmer (4,5) / voice (alto)
- Wilbur Pauley (4,5) / voice (bass)
- Rick Porterfield (4,5) / voice (baritone)
- Eric Qin (4,5) / voice (baritone)
- Kevin Sharp (4,5) / voice (throat)
- Louie Belogenis (6) / drums
- Steven Bernstein (6,10,13,14) / sampler, trumpet, slide trumpet
- Dawn Buckholz (6) / sampler
- Joe Gallant (6,10) / string bass, 6-string contrabass guitar
- Randy Hutton (6) / synthesizer
- Margaret Lancaster (6) / soprano, alto
- Fred Lonberg-Holm (6,8,11,12) / electric harp, tape recorder, CD players, noisemakers, cornet
- Vito Ricci (6) / electric guitar
- Walter Thompson (6,10) / alto, baritone, flute
- Ed Broms (7) / string bass
- Tamela Glenn (7) / voice (soprano)
- Lee Hyla (7) / sampler
- Tim Smith (7) / bass clarinet
- Chris Wood (7,9) / string bass
- Bob Lipman (8) / electric guitar, bongos, percussion
- Leslie Ross (8,11,12) / bassoon, electric bassoon, shawm, various reeds
- Blaise Siwula (8) / alto, trumpet
- Kiku Wada (8) / electric guitar
- David Watson (8,11,12) / electric guitar, trumpet
- Steve Waxman (8) / electric bass, pocket trumpet, percussion
- Michael Evans (9,10) / drums, percussion
- Craig Flanagin (9) / electric guitar
- K.J. Grant (9,11,12) / electric bass, voice (alto)
- John King (9) / dobro
- Sharon Topper (9) / voice (soprano), noisemakers
- John Zorn (9) / alto
- David Cast Castigilione (10,14) / tenor, bass clarinet, baritone saxophone
- Allan Chase (10) / soprano, alto
- Hollis Headrick (10) / drums
- Rolf Sturm (10) / electric guitar
- Steve Swell (10) / trombone
- Thomas Ulrich (10) / cello
- Nick Balaban (11,12) / synthesizers
- April Chung (11,12) / violin
- Paul Hoskin (11,12) / baritone
- Donna Jewell (11,12) / voice (soprano)
- James Lo (11,12) / drums
- Makigami Koichi (11,12) / voice (tenor)
- Matthew Ostrowski (11,12) / analog synthesizer
- Greg Anderson (13) / acoustic, string instruments
- David Krakauer (13) / clarinet, bass clarinet
- Frank London (13) / trumpet, percussion
- Paul Morrissett (13) / kaval, gaida, violin
- Andrea Parkins (13) / accordion
- Sebastian Steinberg (13) / electric bass
- Alicia Svigals (13) / violin
- Jane Tomkiewicz (13) / percussion
- Billy Martin (14) / percussion, talking drum
- Ben Perowsky (14) / drums
- Adam Rogers (14) / electric guitar
- Dan Rosengard (14) / synthesizers
- Danny Sedownik (14) / percussion
- Paul Shapiro (14) / soprano, tenor, flute
- Tronzo (14) / slide guitar


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lunedì 1 settembre 2008

Masada Vol. 4: Dalet [EP] (1995)


Tracklist:
1. Midbar (6:20)
2. Mahlah (8:19)
3. Zenan (3:57)

Total Time: 18:36

Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums


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Masada Vol. 3: Gimel (1995)


Tracklist:
1. Ziphim (9:17)
2. Abidan (6:48)
3. Katzatz (2:24)
4. Hazor (6:04)
5. Netivot (3:38)
6. Karaim (5:58)
7. Hekhal (3:02)
8. Sheloshim (8:15)
9. Lebaoth (5:12)
10. Tannaim (8:54)

Total Time: 59:32

Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums


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Masada Vol. 2: Beit (1995)


Tracklist:
1. Piram (7:08)
2. Hadasha (10:05)
3. Lachish (2:25)
4. Rachab (4:47)
5. Peliyot (4:32)
6. Achshaph (2:44)
7. Sansanah (7:09)
8. Ravayah (3:19)
9. Sahar (6:12)
10. Tirzah (8:47)
11. Shilhim (2:18)

Total Time: 56:06

Line-up:
- John Zorn / alto sax
- Dave Douglas / trumpet
- Greg Cohen / bass
- Joey Baron / drums


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