“Duras: Duchamp” può essere definito sia come concept album che come tributo, in ogni caso è un lavoro rivolto alle figure dei due autori del titolo. Marguerite Duras, rivoluzionaria scrittrice romantica, Marcel Duchamp, contestatore e provocatore in ambito artistico: due icone estremamente importanti del Novecento francese e non solo, cui Zorn dedica composizioni accurate ed estremamente fini, quasi “cameristiche” nella loro intimità.
La suite “Duras” è divisa in 4 movimenti, per un totale di circa mezz'ora. Il “primo libro” ha uno sviluppo molto piacevole, partendo dalle sole percussioni, evolvendosi nelle lievi trame dei violini (Feldman, Cummins) fino alle prime note di pianoforte ed organo (Coleman, Medeski). 15 minuti intensi, seguiti da un brevissimo movimento per violino e percussioni, che smuovono l'atmosfera con una certa decisione. Il “troisième livre” riprende le fila del primo brano con la base organistica e un violino a seguito, insaporiti con le percussioni sempre delicate di Christian Bard e Jim Pugliese. Infine l'enigmatico epilogo, della stessa intensità del secondo movimento, e di durata poco superiore. Un'ottima chiusura per questa meravigliosa suite.
L'ultimo brano unico è invece quello dedicato al secondo artista, e prende il nome “Étant Donnés: 69 Paroxysms For Marcel Duchamp”: una composizione molto meno intimistica, tesa a sottolineare l'animo del controverso autore, il quale scandalizzò il pubblico di tutto il mondo, dando il via al contestato movimento dadaista. Questi interessanti 13 minuti vengono affidati ad un trio piuttosto curioso, che vede nuovamente Feldman e Jim Pugliese con l'aggiunta di Erik Friedlander al violoncello. Così, mentre le percussioni tendono sempre di più al noise, gli archi si muovono liberamente tra passaggi minimali e assoli avanguardistici piuttosto arditi. A tratti volutamente disturbante, “ Étant Donnés” riesce a suscitare l'ideale di “rottura” con la tradizione che Zorn attribuisce a Duchamp: un aspetto che metaforicamente accomuna i due autori, anche se in ambiti differenti.
“Duras: Duchamp” è quindi un disco di impatto sicuro sull'ascoltatore, facilmente paragonabile allo storico “Elegy” e anticipatore di futuri progetti di classica contemporanea, quali “Angelus Novus” e “Aporias”. Fondamentale.
La suite “Duras” è divisa in 4 movimenti, per un totale di circa mezz'ora. Il “primo libro” ha uno sviluppo molto piacevole, partendo dalle sole percussioni, evolvendosi nelle lievi trame dei violini (Feldman, Cummins) fino alle prime note di pianoforte ed organo (Coleman, Medeski). 15 minuti intensi, seguiti da un brevissimo movimento per violino e percussioni, che smuovono l'atmosfera con una certa decisione. Il “troisième livre” riprende le fila del primo brano con la base organistica e un violino a seguito, insaporiti con le percussioni sempre delicate di Christian Bard e Jim Pugliese. Infine l'enigmatico epilogo, della stessa intensità del secondo movimento, e di durata poco superiore. Un'ottima chiusura per questa meravigliosa suite.
L'ultimo brano unico è invece quello dedicato al secondo artista, e prende il nome “Étant Donnés: 69 Paroxysms For Marcel Duchamp”: una composizione molto meno intimistica, tesa a sottolineare l'animo del controverso autore, il quale scandalizzò il pubblico di tutto il mondo, dando il via al contestato movimento dadaista. Questi interessanti 13 minuti vengono affidati ad un trio piuttosto curioso, che vede nuovamente Feldman e Jim Pugliese con l'aggiunta di Erik Friedlander al violoncello. Così, mentre le percussioni tendono sempre di più al noise, gli archi si muovono liberamente tra passaggi minimali e assoli avanguardistici piuttosto arditi. A tratti volutamente disturbante, “ Étant Donnés” riesce a suscitare l'ideale di “rottura” con la tradizione che Zorn attribuisce a Duchamp: un aspetto che metaforicamente accomuna i due autori, anche se in ambiti differenti.
“Duras: Duchamp” è quindi un disco di impatto sicuro sull'ascoltatore, facilmente paragonabile allo storico “Elegy” e anticipatore di futuri progetti di classica contemporanea, quali “Angelus Novus” e “Aporias”. Fondamentale.
France has been the birthplace of some of the greatest creative minds of the 20th Century. Duras:Duchamp is a tribute to two timeless figures who have forever changed our view of the world. Over thirty minutes in length, Duras is a major new composition inspired by the romantic writings of Marguerite Duras and the mystical music of Olivier Messiaen. Seductive, elusive, ritualistic. Duras is a hypnotic work of startling clarity and complexity. Étant Donnés is the perfect companion piece to Duras: a provocative noise trio inspired by the enigmatic last masterpiece of Marcel Duchamp, one of France's greatest conceptualists.
Tracklist:
Duras:
1. Premiere Livre (14:41)
2. Deuxieme Livre (0:51)
3. Troisieme Livre (16:46)
4. Epilogue (1:46)
Duras:
1. Premiere Livre (14:41)
2. Deuxieme Livre (0:51)
3. Troisieme Livre (16:46)
4. Epilogue (1:46)
Étant Donnés:
5. 69 Paroxysms For Marcel Duchamp (13:17)
5. 69 Paroxysms For Marcel Duchamp (13:17)
Total Time: 47:21
Line-up:
Duras:
- Christian Bard / percussion
- Anthony Coleman / piano
- Cenovia Cummins / violin
- Mark Feldman / violin
- John Medeski / organ
- Jim Pugliese / percussion
Étant Donnés:
- Mark Feldman / violin
- Erik Friedlander / cello
- Jim Pugliese / percussion
Duras:
- Christian Bard / percussion
- Anthony Coleman / piano
- Cenovia Cummins / violin
- Mark Feldman / violin
- John Medeski / organ
- Jim Pugliese / percussion
Étant Donnés:
- Mark Feldman / violin
- Erik Friedlander / cello
- Jim Pugliese / percussion
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