venerdì 18 luglio 2008

Naked City: Black Box (1992)

Torture Garden (1991)
Leng Tch'e (1992)


“Torture Garden” e “Leng Tch'e” sono i due figli minori del progetto Naked City: molto meno conosciuti dei classici dischi in studio, questi due lavori sono stati riuniti in una “Black Box” venduta indivisibilmente. Questi side-chapters possono essere considerati la risposta a coloro che interpretavano Naked City come “jazz-thrash”, che amavano quei brevi brani sfrenati e folli. Perciò chi li trovava meno piacevoli rispetto ai brani più blueseggianti, eviti accuratamente questi due episodi, che raccolgono le ispirazioni più orrorifiche del compositore Zorn
L'effetto creato da “Torture Garden” è spiegato già dal titolo: una serie rapida e fracassona di piccoli pezzi, che formano insieme una sorta di tortura auditiva interminabile (ma che in realtà arriva solo a circa 26 minuti). Ascoltandolo potrete comprendere meglio il fatto che essi siano stati ispirati dal alcune immagini pornografiche di sadomasochismo giapponese! Zorn ha voluto quindi togliersi di dosso le sue peggiori “intenzioni” e riversarle in questo sconvolgente (quanto, a mio parere affascinante) album. Come un chimico, egli ha mescolato piccoli tagli di diverso genere (dal free jazz al lounge, dal western al pop) formando un collage semplicemente magnifico nella sua complessità.
Da non perdere per chi è già stato affascinato da questo innovativo genere, comprese le grida di Yamantaka Eye e gli alienanti squarci sassofonistici.
Similarmente, “Leng Tch'e” nasce da alcune fotografie di un'esecuzione pubblica in Cina, di cui fa parte anche una fase prolungata di tortura. Zorn crea perciò un solo lungo brano di 30 minuti, che ha una costruzione totalmente differente da “Torture Garden”. Esso ha infatti l'intento di simulare la lenta agonia, le allucinazioni e i dolori lancinanti causati dalla tortura, e infine dalla morte vera e propria. Ed è incredibile constatare come la tensione e gli acuti suoni del disco riescano nell'impresa, in un climax ascendente di gran caos elettrico. “Leng Tch'e” diventa quindi la più curiosa forma sperimentale di Naked City, il cui progetto assume così una forma definitiva.
Questi due lavori sono perciò fondamentali per completare l'intera opera del geniale gruppo, che in pochi dischi ha riassunto la propria poetica maledetta, e ha sfogato i suoi incubi più reconditi. E' questa “Black Box”, io credo, a rendere Naked City imprescindibile per gli amanti dell'avantgarde.


Tracklist:
Torture Garden
1. Blood Is Thin
2. Demon Sanctuary
3. Thrash Jazz Assassin
4. Dead Spot
5. Bonehead
6. Speedball
7. Blood Duster
8. Pile Driver
9. Shangkuan Ling-Feng
10. Numbskull
11. Perfume Of A Critic's Burning Flesh
12. Jazz Snob Eat Shit
13. The Prestidigitator
14. No Reason To Believe
15. Hellraiser
16. Torture Garden
17. Slan
18. Hammerhead
19. The Ways Of Pain
20. The Noose
21. Sack Of Shit
22. Blunt Instrument
23. Osaka Bondage
24. Igneous Ejaculation
25. Shallow Grave
26. Ujaku
27. Kaoru
28. Dead Dread
29. Billy Liar
30. Victims Of Torture
31. Speedfreaks
32. New Jersey Scum Swamp
33. S & M Sniper
34. Pigfucker
35. Cairo Chop Shop
36. Fuck The Facts
37. Obeah Man
38. Facelifter
39. N.Y. Flat Top Box
40. Whiplash
41. The Blade
42. Gob Of Spit
Total Time: 26:00 circa

Leng Tch'e
1. Leng Tch'e (31:37)


Line-up:

- Yamantaka Eye / voice
- Bill Frisell / guitars
- Joey Baron / drums
- Wayne Horvitz / keyboards
- John Zorn / alto saxophone
- Fred Frith / bass


Download:




Buon ascolto!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

So intense, but so riveting. Thanks :)

ocioso ha detto...

El blog es una maravilla. Me he hecho de varios discos gracias a Uds. Pero al Torture Garden no lo puedo bajar.
Gracias.

paloz ha detto...

Torture Garden's link has been replaced with this one:

Torture Garden


Thanks for telling me.
Enjoy!