L'atmosfera che si respira con “Spillane” (1987) è decisamente più ordinata, per quanto un disco di avantgarde possa esserlo. Le melodie inframmezzate da brevi sketch dal sapore gangster/noir sono lucide ed accessibili a qualunque ascoltatore che abbia un minimo di confidenza con il jazz. L'estrema chiarezza con cui si presenta quest'opera lascia di stucco, se si sono seguiti gli episodi precedenti, di carattere indubbiamente più ermetico.
La lunga suite che dà il titolo all'album presenta dunque una serie di “scene auditive” che non possono non ricordare il cinema, di cui tra l'altro Zorn è chiaramente appassionato (lo dimostreranno i numerosi Filmworks che realizzerà come colonne sonore di film, rigorosamente indipendenti – sino ad oggi 19); un collage ben calibrato di “spezzoni” da locale, con tanto di contrabbasso e pianoforte d'atmosfera. Muovendosi tra sani blues ed eccitanti sprazzi di free-jazz, i primi 25 minuti passano in un attimo.
Il secondo e terzo brano, che formano la composizione lunga “Two Lane Highway” (dedicata all'artista Albert Collins), sono composti da blues puro, arrangiato magistralmente e suonato con una freschezza davvero ammirevole. Ottimi assoli di chitarra e riff di basso. Altri 18 minuti di Zorn in gran forma.
Il pezzo finale, “Forbidden Fruit”, serve (a detta di Zorn stesso) a bilanciare lo stile narrativo del pezzo “Spillane” e la qualità essenziale dei due brani seguenti. Composto di 60 sezioni, l'ispirazione per il brano è sorta nella mente di Zorn alla morte di una star del cinema giapponese: esso è un insieme di variazioni ispirate da una foto dell'attore con la moglie ed un collega. In questo 10 minuti si consuma un pezzo di folle avanguardia, che caratterizzerà particolarmente in futuro il compositore. Si passa quindi da una serie di violini frenetici, che intonano poi una melodia delicata, per poi tornare ad acrobatiche furie dissonanti. Un vero gioiellino per concludere quest'opera essenziale della “prima” discografia di Zorn.
La lunga suite che dà il titolo all'album presenta dunque una serie di “scene auditive” che non possono non ricordare il cinema, di cui tra l'altro Zorn è chiaramente appassionato (lo dimostreranno i numerosi Filmworks che realizzerà come colonne sonore di film, rigorosamente indipendenti – sino ad oggi 19); un collage ben calibrato di “spezzoni” da locale, con tanto di contrabbasso e pianoforte d'atmosfera. Muovendosi tra sani blues ed eccitanti sprazzi di free-jazz, i primi 25 minuti passano in un attimo.
Il secondo e terzo brano, che formano la composizione lunga “Two Lane Highway” (dedicata all'artista Albert Collins), sono composti da blues puro, arrangiato magistralmente e suonato con una freschezza davvero ammirevole. Ottimi assoli di chitarra e riff di basso. Altri 18 minuti di Zorn in gran forma.
Il pezzo finale, “Forbidden Fruit”, serve (a detta di Zorn stesso) a bilanciare lo stile narrativo del pezzo “Spillane” e la qualità essenziale dei due brani seguenti. Composto di 60 sezioni, l'ispirazione per il brano è sorta nella mente di Zorn alla morte di una star del cinema giapponese: esso è un insieme di variazioni ispirate da una foto dell'attore con la moglie ed un collega. In questo 10 minuti si consuma un pezzo di folle avanguardia, che caratterizzerà particolarmente in futuro il compositore. Si passa quindi da una serie di violini frenetici, che intonano poi una melodia delicata, per poi tornare ad acrobatiche furie dissonanti. Un vero gioiellino per concludere quest'opera essenziale della “prima” discografia di Zorn.
Tracklist:
1. Spillane (25:17)
1. Spillane (25:17)
2. Two-Lane Highway: Preacher Man/White Line Fever/Nacogdoches Gumbo/East Texas Freezeout/San Angelo Release/Rollin' To Killeen/Blowout/Devil's Highway/Midnight Standoff/Marchin' For Abilene (13:31)
3. Two-Lane Highway: Hico Killer/Long Mile To Houston (4:50)
4. Forbidden Fruit (10:19)
Total Time: 53:57
Line-up:
On track 1:
On track 1:
- Anthony Coleman / piano, organ, celeste
- Carol Emanuel / harp
- Bill Frisell / guitar
- David Hofstra / bass, tuba
- Bob James / tapes, compact discs
- Bobby Previte / drums, percussion
- Jim Staley / trombone
- David Weinstein / sampling keyboards, celeste
- John Zorn / alto saxophone, clarinet
- John Lurie / voice
- Robert Quine / voice.
On tracks 2-3:
- Albert Collins / guitar, voice
- Robert Quine / guitar
- Big John Patton / organ
- Wayne Horvitz / piano, keyboards
- Melvin Gibbs / bass
- Ronald Shannon Jackson / drums
- Bobby Previte / drums, percussion
On track 4:
The Kronos Quartet:
- David Harrington / violin
- John Sherba / violin
- Hank Dutt / viola
- Joan Jeanrenaud / cello
With:
- Christian Marclay / turntables
- Ohta Hiromi / voice
Download:
Buon ascolto!
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