venerdì 9 gennaio 2009

IAO - Music In Sacred Light (2002)


Ispirato a riti di magia bianca e nera, “IAO” (sigla equivalente a 666, numero della Bestia) è una suite in 7 movimenti ispirata dal maestro dell'esoterismo Aleister Crowley e dal suo collaboratore, il regista Kenneth Anger. E' un'opera particolarmente complessa, nonostante la relativa fruibilità, che alterna inquietanti toni da rituale oscuro (“Invocation”) a momenti percussionistici (“Sex Magick”, ad opera di Cyro Baptista e Jim Pugliese), ma anche ambient/dark exotica, elettronica (“ Sacred Rites of the Left Hand Path”), cori a cappella (“Lucifer Rising”), e death metal (“Leviathan”). Attraverso la varietà di generi proposti, Zorn vuole ricreare l'esperienza delle sedute spiritiche e dei rituali di ogni tipo, fornendo una sorta di vocabolario musicale sull'alchimia, il misticismo e la metafisica.
Il compositore sprigiona qui tutto il suo lato “demoniaco”, collezionando brani eccellenti e di grande effetto sull'ascoltatore disposto a entrarvi. Esso funge anche da introduzione alla magnifica trilogia Magick/Rituals/Mysterium, che avrà inizio nel 2004.
Uno dei maggiori successi, non per nulla, dello Zorn post-2000.

The name IAO is Kabbalistically identical to the Beast and his number 666. In the tradition of Zorn’s longform studio compositions Godard, Spillane, Elegy, Kristallnacht and Duras, yet completely unique in form and content, IAO is a hypnotic seven-movement suite of Alchemy, Mysticism, Metaphysics and Magic both black and white. Inspired in part by the esoteric works of Aleister Crowley and his magickal disciple, filmmaker Kenneth Anger, the seven movements range from hypnotic exotica, ritualistic percussion and death metal to ambient, electronica and a stunning piece for female chorus. As varied and listenable as The Gift and as perplexing as Songs from the Hermetic Theater, IAO is a major new work by downtown’s master of the unexpected.


Tracklist:
1. Invocation (7:19)
2. Sex Magick (13:26)
3. Sacred Rites of the Left Hand Path (6:31)
4. Clavicle of Solomon (9:28)
5. Lucifer Rising (5:23)
6. Leviathan (3:26)
7. Mysteries (5:50)

Total Time: 51:23

Line-up:
- John Zorn
- Cyro Baptista
- Mike Patton
- Bill Laswell
- Jennifer Charles
- Jamie Saft
- Jim Pugliese
- Greg Cohen
- Rebecca Moore
- Beth Hatton


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lunedì 5 gennaio 2009

Masada: First Live 1993 (2002)


Registrato al Knitting Factory di New York, questo è il primo live in assoluto della celebre ensemble Masada. Un'occasione imperdibile per conoscere le radici del fenomeno free-jazz/klezmer.

How many times do you get the chance to hear the initial meeting of a legendary band? This CD is just that. A diamond in the rough. The absolutely first time the original quartet Masada ever played the music that has made them one of the premier bands of modern Jewish music. It’s all here—the fireworks, the telepathic communication—the Masada magic. Experience the same excitement the musicians felt when they realized the possibilities this very special September evening at the old Knitting Factory back in 1993. A little loose, a little wild—but completely compelling. It all started this night.


Tracklist:
1. Piram
2. Sansanah
3. Ziphim
4. Zebdi
5. Hadasha
6. Rachab/Lebaoth
7. Hazor

Total Time: 47:09

Line-up:
- John Zorn / saxophone
- Joey Baron / drums
- Greg Cohen / bass
- Dave Douglas / trumpet


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venerdì 2 gennaio 2009

Cobra [Game Pieces Vol. 2] (2002)


Dopo 15 anni dalla prima pubblicazione, il capolavoro di improvvisazione strutturata di John Zorn riprende vita. Eseguito numerose volte nel corso degli anni 90, “Cobra” è un'opera che finalmente, grazie a questa registrazione, rivendica la sua estrema organicità e lucida complessità. La prima versione datata 1987 è stata fondamentale per il percorso musicale di Zorn, e sicuramente ha radunato l'attenzione di critica e pubblico in modo consistente; ma ciò che rende definitiva questa rilettura del 2002 sono l'accuratezza e la pulizia del suono, senza contare la perfezione esecutiva. Zorn ha infatti deciso di radunare tutti i suoi collaboratori più fidati, oramai storici, per consegnare “Cobra” alle nuove generazioni. Parliamo quindi di nomi quali Feldman, Friedlander, Dunn, Mori, Baptista, Saft e altri professionisti, condotti dalla mano sapiente di Zorn stesso in una travolgente improvvisazione.
Sono 70 minuti spesi bene, questi: se avevate dubbi sul valore artistico dell'opera in questione, probabilmente li perderete giunti alla fine di questo secondo volume di game pieces. Il risultato, sebbene a tratti caotico (come nella natura della famosa composizione), è assolutamente piacevole e curioso. Un ottimo inizio per chi è nuovo a questo genere di musica, la conferma di un classico per i vecchi fan.

One of the most often performed compositions in new music, the Cobra phenomenon lives on into the 21st Century with continuous monthly performances in Japan, Europe, Australia and the United States. Under the direction of the composer himself this newest recording gives Zorn’s infamous game piece a startling new reading by some of downtown New York’s leading improvisers. Cobra is never really Cobra without Zorn himself at the helm—and here the music takes some surprising turns that even he never expected. A 21st Century update of a 20th Century classic.


Tracklist:
1. Pendet (4:47)
2. Tabanan (10:45)
3. Uluwati (7:26)
4. Tamangiri (7:50)
5. Paras (6:07)
6. Sangeh (11:26)
7. Penganggahan (10:40)
8. Raksasa (4:40)
9. Goa Gajah (6:50)
Total Time: 70:44
Line-up:
- Jennifer Choi / violin
- Mark Feldman / violin
- Erik Friedlander / cello
- Trevor Dunn / bass
- Mark Dresser / bass
- Josh Roseman / trombone
- Marcus Rojas / tuba
- Ikue Mori / laptop computer
- Annie Gosfield / sampler
- Jamie Saft / keyboards
- Sylvie Courvoisier / piano
- Cyro Baptista / percussion
- Susie Ibarra / drums
- Derek Bailey / guitar
- John Zorn / prompter


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