Maya Deren è un'attrice e regista, attiva fra gli anni '40 e '50, donna visionaria, piena di vita e di inventiva. Il documentario di Martina Kudlacek ha l'intento di ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita, segnata da pellicole sperimentali e lunghi viaggi nei quali ha approfondito culture di ogni tipo. Particolarmente interessata ai rituali religiosi haitiani e alle danze tradizionali dei luoghi esotici ed orientali, Maya ha lasciato un'impronta davvero forte nella scena underground, anche grazie agli intensi film muti che ha realizzato o lasciato incompiuti.
Da parte sua John Zorn, il quale si è preso la responsabilità di scrivere la colonna sonora per il documentario, ha riversato in cinquanta minuti tutto il suo affetto per l'immagine della Deren, dedicandole musiche davvero intense ed evocative che muovono dalla tradizione klezmer alla classica, con intervalli percussionistici ad opera di Cyro Baptista. Nonostante nel film queste musiche appaiano in misura molto contenuta, esse sono state giustapposte con cura nell'accompagnare le immagini di Maya, rispecchiandone la sincera sensualità. Come poche altre volte, le melodie di Zorn rimangono chiaramente impresse nella mente dell'ascoltatore, come le magnifiche versioni di “Kiev” e “Nostalgia”. Ancora una volta è il violoncello di Erik Friedlander a dominare lo scenario, con un tocco delicato che d'un tratto sa diventare straziante, accompagnato dall'inconfondibile pianoforte di Jamie Saft. Diventa impossibile non innamorarsi di certe composizioni, che questa volta possiamo considerare davvero irripetibili nella discografia di John Zorn.
Un Film Work toccante, immancabile.
Da parte sua John Zorn, il quale si è preso la responsabilità di scrivere la colonna sonora per il documentario, ha riversato in cinquanta minuti tutto il suo affetto per l'immagine della Deren, dedicandole musiche davvero intense ed evocative che muovono dalla tradizione klezmer alla classica, con intervalli percussionistici ad opera di Cyro Baptista. Nonostante nel film queste musiche appaiano in misura molto contenuta, esse sono state giustapposte con cura nell'accompagnare le immagini di Maya, rispecchiandone la sincera sensualità. Come poche altre volte, le melodie di Zorn rimangono chiaramente impresse nella mente dell'ascoltatore, come le magnifiche versioni di “Kiev” e “Nostalgia”. Ancora una volta è il violoncello di Erik Friedlander a dominare lo scenario, con un tocco delicato che d'un tratto sa diventare straziante, accompagnato dall'inconfondibile pianoforte di Jamie Saft. Diventa impossibile non innamorarsi di certe composizioni, che questa volta possiamo considerare davvero irripetibili nella discografia di John Zorn.
Un Film Work toccante, immancabile.
Hypnotic, sensual and evocative music for Martina Kudlacek’s brilliant and detailed documentary on the life and work of underground film legend Maya Deren. Mixing myth and ritual with avant-garde dance and film techniques, Maya forged a creative language that continues to resound in the very best of today’s experimental artists. The music here moves from nostalgia to mystery, capturing the many moods of Maya’s life and art. Performed by Erik Friedlander, Jamie Saft and Cyro Baptista, In the Mirror of Maya Deren also features the unique piano stylings of John Zorn over three dreamy string arrangements. From Klezmer to classical, Haitian drumming to Indonesian gamelan, easy listening to minimalism, this score is one of Zorn’s most beautiful and touching listening experiences.
Tracklist:
1. Drifting 1 (2:13)
2. Dancing (5:12)
3. Kiev 1 [Piano] (3:57)
4. Teiji's Time (2:16)
5. Nostal Gia [Duo] (3:41)
6. Filming (5:51)
7. Mirror Worlds (1:50)
8. Nightscape (2:27)
9. Nostalgia 2 [Cello] (4:21)
10. Haiti (2:34)
11. Kiev 2 [Cello/Bass Drum] (4:42)
12. Voudoun (3:27)
13. Drifting 2 (2:22)
14. Kiev 3 [Cello] (4:41)
15. Drifting 3 (2:17)
1. Drifting 1 (2:13)
2. Dancing (5:12)
3. Kiev 1 [Piano] (3:57)
4. Teiji's Time (2:16)
5. Nostal Gia [Duo] (3:41)
6. Filming (5:51)
7. Mirror Worlds (1:50)
8. Nightscape (2:27)
9. Nostalgia 2 [Cello] (4:21)
10. Haiti (2:34)
11. Kiev 2 [Cello/Bass Drum] (4:42)
12. Voudoun (3:27)
13. Drifting 2 (2:22)
14. Kiev 3 [Cello] (4:41)
15. Drifting 3 (2:17)
Total Time: 51:51
Line-up:
- Erik Friedlander / cello
- Jamie Saft / keyboards
- Cyro Baptista / percussion
- John Zorn / piano
- Erik Friedlander / cello
- Jamie Saft / keyboards
- Cyro Baptista / percussion
- John Zorn / piano
Download:
Link [SB]
Buon ascolto!
1 commento:
Another great filmworks :D Thanks!!
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